
Lo sciame sismico ai Campi Flegrei preoccupa i cittadini e la Regione Campania ha deciso di mettere a punto un’esercitazione per verificare la funzionalità dei piani di evacuazione. Ad annunciarlo è stato il governatore, Vincenzo De Luca: «Ovviamente - spiega - non potremo evacuare tutti gli abitanti delle zone interessate, ma potremo fare un’evacuazione limitata a poche centinaia di persone per verificare» se il piano di emergenza funziona.
Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci - il quale spera che la sua legge ad hoc ("per la quale servono decine e decine di milioni") possa essere varata «in un paio di settimane» - torna a parlare della necessità di dotarsi di un piano di evacuazione che tenga conto «del reticolo stradale di un’area di mezzo milione di abitanti, fortemente antropizzata». "Questi interventi andavano fatti 30, 40 anni fa ma è inutile piangere sul latte versato, dobbiamo metterci subito all’opera", ha aggiunto.
Anche Legambiente osserva che siamo ancora allo stato di «io speriamo che me ne scappo», quando invece «servirebbero piani di evacuazione dettagliati, procedendo in primo luogo a rendere agevolmente percorribili le vie di fuga, stradale, ferroviaria e marittima». Vie di fuga, aggiunge il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che sono «in parte ostruite da crolli, abusi edilizi e opere stradali incompiute». «Noi interveniamo a valle - spiega il presidente della Regione De Luca - la prima responsabilità è dei Comuni, che hanno propri piani di protezione civile. Noi stiamo facendo una verifica che riguarda in modo particolare il sistema dei trasporti, le linee ferroviarie Cumana e Circumvesuviana».
Ma, tanto per cambiare, c'è il problema dei soldi. «Abbiamo un’emergenza - dice il governatore - che è quella delle risorse da dare ai Comuni. Credo che già a Pozzuoli sia saltata una strada perché ovviamente il movimento bradisismico determina sconnessioni stradali. Ma la cosa incredibile è che le uniche risorse per dare una mano ai Comuni per le strade e per i ponti sono quelle dei Fondi sviluppo e coesione, bloccati da un anno dal Governo nazionale. Ho mandato due giorni fa un’ennesima sollecitazione al presidente del Consiglio per sottolineare l'urgenza di sbloccare questi fondi. Ci auguriamo che almeno di fronte a questi problemi il Governo si svegli».
Un’altra necessità è quella della verifica della stabilità del patrimonio edilizio e della sua messa in sicurezza. «Stiamo lavorando - osserva Musumeci - per capire il tasso di vulnerabilità del costruito ed anche a una seria campagna di comunicazione e informazione, perché la popolazione deve avere la consapevolezza di vivere su un territorio a rischio ed essere pronta, se necessario, ad adottare le necessarie iniziative». Sul versante dell’andamento del fenomeno bradisismico, De Luca è tranquillizzante: «non siamo di fronte a situazioni di particolare allarme perché il controllo avviene praticamente 24 ore su 24», dice. Un monitoraggio, osserva Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento vulcani dell’Ingv, che «non ha evidenziato importanti variazioni nella dinamica vulcanica». Per quanto riguarda il bradisismo, poi, «stiamo osservando un suo incremento, ma non ai livelli di quello degli anni '80. L'evoluzione non la conosciamo: si tratta per lo più di fenomeni legati ai terremoti e, come è ben noto, i terremoti non si possono prevedere».
L'Ingv non collega bradisismo-eruzione
«In questo momento non ci sono collegamenti ufficiali da parte dell’Ingv tra il bradisismo e la possibile eruzione dei Campi Flegrei». Lo afferma all’ANSA Italo Giulivo, direttore generale della Protezione civile della Campania. Il Piano di emergenza che esiste su Pozzuoli e su aree vicine al Comune riguarda l’eruzione, non il terremoto per il bradisismo in atto. Se si passasse allo stato arancione di pre-eruzione inizierebbe una valutazione tecnico-scientfica in base alla direttiva della Protezione Civile nazionale e poi ci sarebbe un possibile decreto del governo per l’evacuazione, a cominciare dai turisti, con il divieto di determinate attività (ad esempio quelel ludiche all’aperto) e una spinta ad evacuare i residenti nelle aree più a rischio, tranne quelli che per situazioni personali (persone con handicap, figli piccoli, genitori anziani) possono restare a Pozzuoli, almeno fino al livello rosso, che comporta l’obbligo di evacuazione per tutti. «Lo sciame sismico in atto - sottolinea Giulivo - è un movimento del terreno che si gestisce anche avendo la piena conoscenza della vulnerabilità delle singole strutture. Se quindi un condominio ha un livello di resistenza sismica adeguato si sa che quell'edificio resiste: del resto, la Protezione civile nazionale sottolinea che non è mai caduto un fabbricato a Pozzuoli per il bradisismo. Se invece c'è una casa vetusta, costruita anticamente senza manutenzione o abusiva o in cui sono state fatte sopraelevazioni abusive si deve avere la coscienza di chiedere una valutazione a un ingegnere specializzato». Un’indagine che ha dei costi e su cui c'è anche una pressione della gente di Pozzuoli affinchè ci sia un finanziamento pubblico dei controlli, che al momento non è previsto. Intanto con il bradisismo in atto «lavoriamo sul sollevamento del suolo e stiamo verificando - spiega Giulivo - se porta problemi nelle fognature, nei tunnel della Cumana e il 6 ottobre faremo una riunione per verificare la situazione attuale di queste aree».
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