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Nicola Gratteri: "Per fermare il mercato della droga servirebbe che l'Onu uscisse dal palazzo di vetro e andasse nei campi dove si produce la coca"

«L'unica droga che si può sconfiggere al mondo è la cocaina. E’ un’utopia che si può realizzare se l’Onu fosse un organismo sovranazionale, ma è debole rispetto alle forze e ai poteri nel mondo. Come è stato il segretario dell’Onu quando la Russia ha invaso l’Ucraina, ad esempio. Per fermare il mercato della droga occorrerebbe l'intervento delle Nazioni Unite, che dovrebbero uscire dai palazzi di vetro e andare nei campi dove si produce la coca, intervenendo in Colombia, in Bolivia, in Perù, imponendo a questi Paesi la conversione delle colture di coca, obbligandoli a seminare grano. I problemi si devono affrontare alla radice, altrimenti non si risolve».

Lo ha detto il neo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, intervenendo a Santa Maria di Castellabate alla quinta edizione di SudeFuturi, meeting della Fondazione Magna Grecia, secondo una sintesi del suo intervento diffusa dagli organizzatori.

alla sua prima uscita pubblica in Campania dopo l’importante nomina, è stato protagonista del panel dedicato alla globalizzazione delle mafie nello spazio digitale assieme al giornalista e saggista Antonio Nicaso: l’incontro è stato introdotto da Nino Foti, presidente della FMG e moderato dalla giornalista Paola Bottero.

Sul nuovo incarico a Procuratore di Napoli, Gratteri ha annunciato: "Incontrerò tutti i sostituti e i nove procuratori aggiunti. Li ascolterò per trovare spunti di confronto e capire cosa fare per arrivare ad arginare il fenomeno mafioso. Voglio sentire le loro idee ed i progetti per avere una visione, una strategia. E’ fondamentale creare una sinergia con la polizia giudiziaria, che deve essere rispettata al massimo dalla magistratura. Voglio trasmettere coraggio".

"Dobbiamo investire in tecnologie - ha poi ammonito- e questo ancora non è avvenuto in Italia che è ancora troppo indietro perché nessuno ha avuto una visione. Questo, invece, è accaduto in altri Paesi europei che hanno modificato notevolmente il loro approccio per il contrasto alle mafie".

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