La visione di una grande unione sovranazionale, con valori, regole e tutele condivisi. Un sogno, quello del Mercato Unico Europeo, che oggi, al traguardo dei 30 anni, impone un’approfondita riflessione, condotta alla luce di uno scenario socioeconomico profondamente mutato senza che però sia venuto meno l’ideale di un “luogo” in cui coltivare sviluppo, collettivo e individuale.
Su questa analisi ruota la terza edizione dell’Insurance Summit tenutasi a Roma su iniziativa di Ania, l’associazione nazionale tra le imprese assicuratrici, che ha riunito a Villa Miani i principali stakeholder del comparto assicurativo, tra esponenti istituzionali, autorità di vigilanza italiane, enti associativi e il management della categoria.
Farina: sempre attuali i valori dell’Europa
Il meeting internazionale è stato aperto dalla relazione della presidente di Ania Maria Bianca Farina, che ha preso le mosse dalla riflessione sull’attualità dei valori europei: “Oggi il Mercato unico – ha ricordato - riunisce ben 450 milioni di persone e 24,5 milioni di imprese, rappresenta il 18% del PIL mondiale ed è stato fondamentale per la curva di sviluppo di tutti i paesi dell’Unione in questi tre decenni. I valori alla base di quella intuizione della passata generazione di leader europeisti sono ancora i nostri valori. La loro visione di politica economica resta vitale, ma il contesto è inevitabilmente cambiato. L’Europa è una realtà dalla quale non si torna indietro. Oggi 17 milioni di persone vivono o lavorano in un Paese europeo diverso da quello di origine, questa nazione di europei che viaggiano fra Stati dell’Unione è praticamente pari – per peso demografico – a una importante nazione fondatrice come l’Olanda. L’identità europea esiste sia all’interno dell’Unione che, a maggior ragione, all’esterno. Sono convinta – ha aggiunto - che insieme riusciremo ad affrontare anche le nuove sfide tecnologiche, industriali e strategiche di questo scorcio del ventunesimo secolo”.
E la presidente ha poi tratteggiato le principali sfide sulle quali l’Europa, e non solo, è chiamata a misurarsi, sia nelle relazioni intercontinentali che interne: calo demografico e maggiori richieste di welfare legate alla longevità della popolazione, migrazioni e intelligenza artificiale generativa. Una risorsa, quest’ultima, che dovrà “creare valore per l’economia senza diventare motivo di disgregazione e destabilizzazione: e su ciò l’industria assicurativa sarà vigile”. Ma tra i fronti di cambiamento più importanti c’è senz’altro quello legato ai mutamenti climatici, sotto un duplice aspetto, quello della garanzia dei patrimoni dagli eventi calamitosi e quello del supporto agli investimenti sostenibili.
Calamità, Giorgetti: l’Italia gravemente sottoassicurata
Sotto l’aspetto della protezione immobiliare è stato forte l’allarme lanciato dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sui livelli gravissimi di sottoassicurazione registrati in Italia: “Il patrimonio delle aziende italiane è pari 8000 miliardi di euro, dei quali solo un valore pari a 675 miliardi è assicurato - ha ammonito - Una media del 9% a fronte del 60% di Francia e Germania”. Il ministro ha quindi rimarcato l’urgenza di un incremento di copertura, attraverso la valorizzazione della complementarietà del settore assicurativo e parallelamente, la più puntuale regolamentazione nell’uso delle garanzie pubbliche. “Stiamo lavorando a iniziative di portata sistemica”, ha annunciato, auspicando poi l’istituzione di fondi di garanzia per gli assicurati soprattutto nel ramo vita.
Il tema dei gravi costi sociali delle calamità è stato approfondito da Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell'IVASS, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, evidenziando che essi dipendono dall’entità dei danni ma anche dalla celerità dei risarcimenti. L’analisi ha riguardato anche il sistema pensionistico e l’ambito sanitario, dove, ha prefigurato, c’è spazio per la crescita del sistema assicurativo.
Andrea Sironi, presidente Assicurazioni Generali, ha poi fatto riferimento al quadro comunitario e alle direttive evidenziate nell’ultima relazione della presidente Ursula von der Leyen, che vengono accolte con favore, prefigurando positivi sviluppi per l’operatività delle compagnie.
Trent’anni di Mercato Unico Europeo
Nel primo panel "Trent’anni dopo il Mercato Unico: risultati e loro impatto sul settore assicurativo", moderato da Alessandra Migliaccio di Bloomberg, Enzo Moavero Milanesi, professore di diritto europeo alla Luiss, ha delineato in un dettagliato excursus i cambiamenti negli ultimi 30 anni del mercato dei capitali, europeo e globale, auspicando poi che il tema della definizione di un sistema più compiutamente federale sia posto con maggiore rilevanza, anche in vista della prossima scadenza elettorale europea.
Marcel Haag, direttore DG FISMA B (Direzione generale Stabilità finanziaria e dell'Unione dei Mercati di capitali) della Commissione europea, ha fatto riferimento alla direttiva Solvency 2 (la normativa europea sulla regolamentazione prudenziale per le compagnie assicurative) , auspicando maggiore collaborazione tra supervisori e organismi di vigilanza e sollevando la questione della omogeneità di protezione per gli assicurati dei diversi Paesi, condivisa in tutti gli interventi e in particolare da Petra Hielkema, presidente EIOPA (Autorità europea delle assicurazioni): “Abbiamo un mercato unico – ha rilevato – ma se un consumatore acquista un prodotto la sua protezione dipende dalla normativa dei diversi paesi”. E anche Mirenchu Del Valle, presidente UNESPA (Unione delle imprese assicuratrici spagnole) ha portato esempi riferiti alla diversa operatività internazionale delle società assicuratrici.
Le prospettive del settore all’orizzonte 2030
Al secondo panel su "Scenari istituzionali europei e prospettive per il settore assicurativo all’orizzonte 2030", moderato da Chiara Albanese di Bloomberg, con la partecipazione di Michaela Koller, direttrice generale Insurance Europe (Federazione europea delle associazioni assicurative nazionali), Giovanni Sabatini, direttore generale ABI Associazione Bancaria Italiana ha ammonito: “Le banche non possono avere il ruolo di vigilanza sugli investimenti delle imprese”, auspicando regole prudenziali coerenti con gli obiettivi. Sandro Pierri, presidente EFAMA (European Fund and asset manager association) ha invece posto l’accento sulla sostenibilità e sul fatto che però non ci sono standard univoci e ogni società definisce autonomamente i parametri dell’investimento sostenibile.
Un gap di protezione tra welfare e sanità
Un’ampia disamina sulle dinamiche internazionali è stata condotta da Fabio Cerchiai, presidente FeBAF (Federazione Banche assicurazioni e finanza) che ha sottolineato il bisogno di risposte agli eventi di grande impatto non sporadiche o emergenziali, come ha dimostrato la pandemia, ammonendo sul gap di protezione che può gravemente minare la stabilità economica e auspicando una “alleanza di sistema” che consenta di incrementare la copertura. Il panel sul ruolo delle assicurazioni nel colmare il gap di protezione in materia di cambiamenti climatici e sul welfare attraverso l’innovazione e la digitalizzazione è stato introdotto da Maximo Ibarra, amministratore delegato Engineering, e moderato Flavia Rotondi di Bloomberg. Massimo Cerofolini, esperto in tecnologie digitali, ha portato alcuni esempi concreti dell’applicabilità delle tecnologie al comparto assicurativo, mentre Giacomo Gigantiello, chief executive officer Axa Assicurazioni S.p.a., ha ribadito il valore dell’innovazione nelle dinamiche del comparto assicurativo, ad esempio in termini predittivi e di simulazione. Luca Filippone, direttore generale Società Reale Mutua di Assicurazione, è tornato sul tema della sottoassicurazione, evidenziato in maniera drammatica in occasione dell’alluvione dell’Emilia Romagna, così come Massimo Monacelli, general manager Generali Italia, che ha sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione al fine di evitare le conseguenze del danno non assicurato, che ricadono sullo Stato, e su famiglie e imprese. Andrea Novelli, amministratore delegato e direttore generale Poste Vita S.p.a. ha invece evidenziato l’importanza della sensibilizzazione dell’utenza, facendo riferimento all’impegno in tal senso di Poste Italiane durante i colloqui agli sportelli informativi.
Urso: un servizio importante e significativo
Il ruolo del comparto assicurativo nel sostegno del debito pubblico e in generale l’impegno nel garantire “un servizio importante e significativo” è stato evidenziato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha delineato l’azione del Governo su alcuni fronti importanti, quale ad esempio la risposta più celere sui risarcimenti legati agli effetti dei cambiamenti climatici e di eventi come alluvioni ma anche ad esempio gli incendi. Il ministro ha anche fatto riferimento alla normativa sulla definizione delle macrolesioni e in tema di RC Auto, con il rafforzamento delle tutele che sarà reso concreto a fine ottobre con il recepimento della direttiva europea. A concludere i lavori la presidente Ania Maria Bianca Farina, che ha in particolare evidenziato, alla luce dell'intervento dei due ministri, l'importanza della condivisione politica di alcuni obiettivi consentendone un migliore raggiungimento e una migliore efficacia nell'azione di riparazione dei danni.
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