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“Sto per tornare a casa”: la vana speranza di Concetta Marruocco, prima di essere accoltellata e uccisa dall'ex

Franco Panariello

«Era una donna coraggiosa, che ha avuto la forza di parlare e di accettare di vivere per un periodo in una struttura protetta, indossando braccialetti elettronici lei e la figlia. La collega Ticani conserva un messaggio in cui dopo questo periodo le scriveva che 'finalmente' tornava a casa». Così Luca Talevi, reggente della Fp Cisl Marche, il sindacato al quale era iscritta Concetta Marruocco, accoltellata dall’ex marito Franco Panariello dal quale si stava separando nella notte tra venerdì e sabato.
Erano stati proprio i colleghi del sindacato ad accompagnarla al centro anti-violenza di Ancona, perché potesse usufruire dei benefici per le donne vittime di violenze.
«Eravamo a conoscenza della situazione familiare drammatica che perdurava da anni - ricorda Talevi - e grazie all’apporto di Paola Ticani, responsabile della Fp Cisl Sanità Macerata, le siamo stati vicino». Per il responsabile marchigiano della funzione pubblica della Cisl «non ci sono parole per esprimere dolore e sconcerto per un evento di enorme gravità, accaduto a una donna che si era affidata alle istituzioni per tutelare lei e la figlia minorenne che adorava».

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