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Scommesse, Fagioli pronto a patteggiare: squalifica di 7-8 mesi

Nicolò Fagioli

Nicolò Fagioli può mettere un punto. Tra poco saprà a quanto ammonterà la sua squalifica e potrà cominciare un percorso nuovo, fuori dall’incubo che gli ha rovinato la vita negli ultimi anni e che ha rischiato di rovinargli anche la carriera di giovane calciatore promettente. Indagato dalla procura di Torino che cerca i malviventi dietro alle piattaforme illegali di scommesse, il giovane calciatore della Juventus ha raccontato tutto anche davanti alla giustizia sportiva, ammettendo di avere scommesso, anche sul calcio, ma mai su partite della Juventus. Un atteggiamento di collaborazione che ha aperto la strada al patteggiamento che potrebbe già arrivare oggi (o al più tardi domani).

È stata già trovata, infatti, l’intesa tra i suoi legali e la procura Figc guidata da Giuseppe Chiné, manca la firma della procura generale del Coni, mentre il presidente della Figc Gabriele Gravina ha dato il suo ok: è tutto pronto per formalizzare il patteggiamento. Facendo due conti, alla squalifica edittale di tre anni, la metà saranno scontati perché ha chiesto il patteggiamento prima del deferimento, altri 5 per la collaborazione (che va oltre la semplice ammissione), e altri 4-5 per l’impegno in un percorso riabilitativo a cui Fagioli ha accettato di sottoporsi, che prevede due facce, una privata (non solo ha scelto di curarsi con uno psicoterapeuta, ma ha anche acconsentito a un controllo dei propri conti bancari, per esempio) e un’altra pubblica: quando tornerà a giocare diventerà testimonial per la Federazione in una serie di iniziative mirate a mettere in guardia i giovani calciatori dai rischi connessi al gioco.

In sintesi, la squalifica dovrebbe quindi aggirarsi attorno a 7-8 mesi, di sicuro in ogni caso salterà tutto questo campionato ma potrà giocare nel prossimo. Il ragionamento della Federazione è che calcare la mano con un paio di mesi in più di squalifica (che magari sarebbero caduti in estate) avrebbe cambiato poco, mentre è stato considerato molto più utile trasformarli in un’occasione per riflettere e far riflettere.

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