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La mattanza del Medio Oriente: dei 704 palestinesi uccisi da inizio conflitto quasi metà sono minori

Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell’Ufficio di coordinamento dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall’inizio delle ostilità.

Attacco al campo profughi

Secondo i media palestinesi, tre persone sono state uccise e molte altre ferite in un attacco israeliano vicino al campo profughi di Jenin in Cisgiordania.
«Un aereo israeliano ha lanciato almeno due missili contro un gruppo di persone vicino al campo di Jenin, uccidendo tre persone e ferendone diverse altre», ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali.
L’esercito israeliano, da parte sua, ha dichiarato in un comunicato di aver effettuato «attività antiterrorismo» nella zona, ma non ha fatto menzione di vittime limitandosi a precisare che non ci sono stati morti o feriti tra le forze israeliane. Alle prime ore del mattino, «l'Idf e le forze della polizia di frontiera israeliana hanno condotto una attività antiterrorismo a Wadi Bruqin, nell’area di Jenin - scrivono le Forze israeliane su Telegram -, e hanno arrestato due individui sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche. Inoltre, le Forze hanno aperto il fuoco contro i terroristi armati».
Durante l’attività «antiterrorismo» nel campo di Jenin, "terroristi armati hanno sparato e lanciato ordigni esplosivi contro le forze di sicurezza israeliane». In risposta, un drone dell’Idf ha colpito i terroristi.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), dall’inizio del conflitto almeno 95 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania.

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