Lunedì 07 Ottobre 2024

"Se non vai con una ragazza ti butto dal balcone". Insulti e minacce al figlio gay: genitori rischiano il processo

Maltrattato e umiliato. La sua unica "colpa" era quella di essere omosessuale e di averlo confidato alle pagine di diario segreto. Ma quando il padre aveva letto quelle parole, per lui, 14 anni, era iniziato l'incubo. Una serie di violenze fisiche e psicologiche che i magistrati di Torino hanno raccolto all’interno della richiesta di rinvio a giudizio che la pubblica ministero Giulia Rizzo ha chiesto per i genitori dell’adolescente, che oggi ha 17 anni. Il padre del ragazzo è accusato di maltrattamenti, mentre la madre di non aver mosso un dito per impedire che il marito perseguitasse così il loro figlio. Tutto era incominciato il 14 agosto 2020 e l’incubo - secondo la ricostruzione dell’accusa - fino al 2022, quando il minore, ormai disperato, si era rivolto allo psicologo della scuola, il quale aveva avvisato la polizia municipale. Era partita l'indagine e il giovane era stato allontano dai suoi genitori ed era stato affidato a un’altra famiglia. » Non ti voglio più in casa», gli avrebbe detto il padre e appena aveva finito di leggere le pagine del diario segreto gli aveva tirato un ceffone. Il primo di una lunga serie. Per punirlo gli aveva tolto il telefono e spaccato la Playstation. Poi si era impossessato della sua vita social costringendo il figlio a rivelargli le password di Instagram e Tik Tok. Dalle piattaforme social aveva cancellato i video, che il genitore riteneva «troppo femminili». Il ragazzo era stato portato da un psicologo «per farlo tornare normale». Tutto questo è scritto nelle carte della pm. Ci sono le tirate di capelli e i tanti schiaffi. Ci sono scritte le umiliazioni subite. Un vero e proprio inferno per il 14enne che non poteva né farsi crescere i capelli né tagliarsi la barba. Se non bastavano gli insulti e le punizioni ecco che scattavano le prove da "vero uomo". In puro stile Marines, l'uomo buttava giù da letto il figlio in piena notte e lo costringeva a correre per la strada per ore. «Devi fare sport e cose da maschio», gli ripeteva. Infine c'era stato anche un ultimatum: il giovane aveva un mese di tempo per provargli che era stato con una ragazza. Altrimenti sarebbe stato «buttato giù dal balcone». La prima udienza, per decidere se i genitori verranno processati, è fissata per il 22 gennaio 2024. L’avvocato della vittima è Mauro Scaramozzino, il legale della coppia è l'avvocata Valentina Colletta.

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