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Il dramma di Saman Abbas, il fratello in aula: "Ho visto tutta la scena, mio zio la prese dal collo. E mio papà mi minacciò"

"Voglio parlare, voglio dire tutta la verità" ha detto il giovane, annunciando la decisione di rispondere alle domande davanti alla Corte d'Assise di Reggio Emilia

Il fratello di Saman Abbas "allo stato non è stato iscritto nel registro degli indagati" della Procura per i minorenni di Bologna. Lo si è appreso nel corso dell'udienza in Corte di assise a Reggio Emilia, dopo che la presidente Cristina Beretti aveva sollecitato la richiesta di informazioni all'ufficio minorile.

"Voglio parlare, voglio dire tutta la verità" ha detto il giovane, annunciando la decisione di rispondere alle domande. Questo, dopo l'ordinanza della Corte di assise reggiana che aveva dichiarato inutilizzabili le dichiarazioni del ragazzo in precedenza, tra maggio e giugno 2021, perché, secondo i giudici, doveva essere iscritto nel registro degli indagati. Imputati sono cinque familiari: i genitori (la madre latitante), lo zio e due cugini. E' stato fatto entrare prima dell'ingresso dei parenti e viene sentito dietro ad un doppio paravento. T-shirt nera, pantaloni grigi, è assistito dall'avvocato Valeria Miari.

"Ho visto tutta la scena. Io ero alla porta. Mia sorella camminava, mio zio l’ha presa dal collo e l’ha portata dietro alla serra. Ho visto i cugini, solo la faccia". Così il fratello di Saman, raccontando gli istanti finali della vita della ragazza, uccisa a Novellara, la sera del 30 aprile 2021, accusando così nuovamente lo zio e i cugini del delitto organizzato, in ipotesi di accusa, dai cinque familiari. Il corpo è stato trovato un anno e mezzo dopo, in un casolare diroccato nelle vicinanze.

"Voleva fare la sua vita, papà mi minacciò"

Il padre Shabbar, ha raccontato, lo avrebbe minacciato, intimandogli di mostrare le chat tra lei e il fidanzato, che il sedicenne aveva registrato: «Mi disse fammi vedere questi messaggi, se no ti appendo a testa in giù nelle serre», ha detto il giovane. «Io ho sempre paura di mio papà», ha aggiunto poi. Poi Saman andò in bagno e quando uscì ci fu il litigio tra i familiari e la 18enne, che voleva andarsene. «Voleva fare la sua vita», ha detto il ragazzo. «Mentre lei era in bagno mio padre ha chiamato qualcuno, non so chi. Ho sentito qualcosa del tipo state attenti alle telecamere».

"Quella sera la mamma guardava"

La sera del 30 aprile 2021 a Novellara Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas «guardava». Così, ancora il fratello di Saman ha riferito in aula. La mamma cosa ha fatto? «Guardava». Cosa guardava? «Tutto quello che è successo, mentre mio zio prendeva mia sorella guardava». Solo quello? «Sì». Poi, di fronte alle insistenze sul tema: «Non riesco a dirlo», ha risposto il ragazzo. Il giudice allora ha concesso un’altra pausa.

 

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