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"Uscite da Gaza 320 persone con passaporto straniero, 4 gli italiani". Nuovo raid sul campo profughi di Jabalia, l'Onu denuncia: "Una nuova atrocità"

Almeno 320 persone con passaporto straniero hanno lasciato Gaza per l’Egitto attraverso il valico di Rafah oggi. Lo sostengono, secondo Haaretz, fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi. Il gruppo è formato in larga parte da cittadini internazionali, oltre che da persone con doppia cittadinanza e da palestinesi in gravi condizioni di salute, che saranno curati negli ospedali egiziani. Quattro italiani, volontari di Ong nazionali ed internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, che nelle scorse settimane erano già localizzati presso la base Unrwa a Rafah, hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo.

«Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia" ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. L’operazione, resa molto complessa dalla situazione sul terreno e dalla difficoltà nelle comunicazioni - sottolinea la Farnesina - è stata portata a termine grazie all’azione combinata dell’Ambasciata a Tel Aviv, del Consolato Generale a Gerusalemme e dell’Ambasciata al Cairo, col coordinamento dell’Unità di Crisi e l’apporto determinante della nostra 'intelligence'. L’Ambasciata al Cairo, presente sul lato egiziano di Rafah, ne seguirà il successivo trasferimento.

Nuovo raid su Jabalia: "Numerose vittime"

Nuovo attacco delle forze israeliane nella città di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. L’attacco avrebbe provocato «numerose vittime». Lo scrivono i media israeliani. Le riprese della zona mostrano fumo fluttuante su un complesso contenente diversi edifici, riporta Haaretz.

Intanto, è salito a 15 il numero dei soldati israeliani uccisi in combattimento all’interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l’esercito citato dai media.

Onu denuncia: "Al campo di Jabalia una nuova atrocità"

Il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come «l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza». Nella Striscia - ha aggiunto - «i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose». Griffiths ha deplorato il fatto che «il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra».

Borrell: sconvolto dal raid su Jabalia, proteggere i civili

«Basandomi sulla chiara posizione del Consiglio dell’UE secondo cui Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale e garantendo la protezione di tutti i civili, sono sconvolto dall’elevato numero di vittime a seguito del bombardamento da parte di Israele del campo profughi di Jabalia». Lo scrive in un post l’alto commissario Ue per la politica Estera Josep Borrell.

«Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - aggiunge Borrell - ha ricordato che il diritto internazionale umanitario non può essere applicato in modo selettivo, compresi i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione. Il diritto all’autodifesa dovrebbe sempre essere bilanciato dall’obbligo di risparmiare quanto più possibile i civili. Le leggi sulla guerra e sull'umanità devono essere sempre applicate, anche quando si tratta di assistenza umanitaria. Con la tragedia in corso a Gaza, l’Unione Europea ha chiesto dalla scorsa settimana corridoi umanitari e pause per i bisogni umanitari».

«Ogni giorno che passa, la situazione diventa sempre più grave e questo diventa più urgente che mai. La sicurezza e la protezione dei civili non è solo un obbligo morale, ma anche legale», conclude Borrell.

Israele: esercito al lavoro per scoprire tunnel Hamas

L’esercito israeliano è al lavoro per scoprire «la rete sotterranea di tunnel di Hamas e far uscire i terroristi». Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui «sono stati raggiunti importanti risultati" e che si sta «colpendo i terroristi ad ogni livello, dagli operativi ai comandanti».

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