«Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani devono andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli».
Così il Papa nella lunga intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci che andrà in onda integrale al termine del telegiornale, che ne ha mandato alcune anticipazioni. «Nella guerra uno schiaffo provoca l’altro. Uno forte e l’altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più. Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L’accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale».
«Purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa. E’ vero che in questo caso è molto grande ma c'è qualche cosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l’Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato. Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io lo vedo e non mi piace», ha proseguito il Santo Padre.
Papa Francesco non ha mai vacillato nella fede: «Nel senso di perderla, no. Ma nel senso di non sentirla e di camminare nei sentieri bui: dove sta il Signore? Si sente che il Signore si nasconde, dove sta lui solo? O noi andiamo indietro e ci allontaniamo da lui. E tu dove stai Signore? E perché non risolvi questo? E tu senti il Signore che ti dice dentro, perché non ho la bacchetta magica. Il Signore non è Mandrake, no; è un’altra cosa».
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