Uno studente universitario fuorisede tra tasse, alloggio, pasti, trasporti, materiale didattico, sport e salute, spende in media in un anno 17.498 euro, che arrivano a 19 mila euro se ha scelto una università a nord, 17.343 se ha optato per un ateneo al centro Italia e 14.209 euro se al sud. Che significa, al mese, una spesa media di 1460 euro, ovvero 1593 euro al nord, 1446 al centro e 1185 al sud. Solo una camera singola infatti, con le spese di luce gas e condominio, costa in media 482 euro al nord, 408 al centro e 323 al sud (la doppia costa il 20% in meno).
Più bassi ma sempre elevati i costi che sostiene un pendolare ogni mese: 865 euro in media al mese, circa 10 mila euro l’anno; mentre chi studia nella città in cui vive con la famiglia deve preventivare una spesa da 783 euro al mese in media, ovvero circa 9 mila euro all’anno.
I numeri sul caro studi universitari sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera organizzata da Udu e Federconsumatori, presenti numerosi parlamentari, tra i quali Nicola Zingaretti a Marta Bonafoni (entrambi del Pd) Antonio Caso (M5S), Elisabetta Piccolotti (Avs) ed esponenti della Cgil. «Questa ricerca conferma una cosa semplice e drammatica: milioni di ragazzi non potranno più studiare perché espulsi dal ciclo formativo e universitario. Si è interrotto il finanziamento per il diritto allo studio e questo è un tema che riguarda il futuro della democrazia», ha commentato Zingaretti, che ha poi messo in guardia: «"Al Senato e alla Camera faremo di tutto per cambiare il trend ma lo spazio è stretto e con qualsiasi tipo di riforma che svuota la funzione parlamentare, si riduce e si limita questa possibilità».
Per Piccolotti, «La legge di bilancio in discussione in questi giorni non modifica di una virgola questa visione classista dell’Università che nega il diritto all’istruzione». «Da maggio dormiamo in tenda nelle università di tutta Italia ma abbiamo ricevuto solo disinteresse da questo governo», ha denunciato Camilla Piredda, coordinatrice azionale Udu che ha rilanciato la manifestazione del 17 novembre. «I costi per sostenere gli studi hanno raggiunto livelli insostenibili nel nostro Paese», ha affermato Roberto Giordano, vicepresidente di Federconsumatori.
Il report evidenzia anche un dato allarmante: in Italia solo il 28,3% della popolazione tra i 25 e i 34 anni riesce a conseguire un titolo universitario, molto al di sotto della media Ocse che si attesta al 47,1%. C'è stato un notevole aumento del tasso di abbandono per gli immatricolati nel 2020-2021 che ha raggiunto il 14,5% ma l’abbandono si verifica anche successivamente al primo anno, con il 20,4% degli studenti che rinuncia dopo 3 anni dall’immatricolazione e il 24,2% dopo sei anni.
Lo studio calcola anche i costi per la salute mentale: una seduta a settimana da uno psicologo per 6 mesi costa 1776 euro in media (calcolando 74 euro circa a seduta) «un costo significativo, inaccessibile purtroppo per molti studenti», ha rilevato Alessia Polisini, dell’esecutivo nazionale di Udu, la quale ha evidenziato poi come, rispetto a due anni fa, data dell’ultimo report, i costi in generale per gli universitari siano lievitati di circa 5 mila euro l’anno. Anche i costi per l'accesso a attività culturali (941 euro a nord, 914 al centro, 702 al sud) e sportive (896 al nord, 749 al centro, 722 al sud) sono alti, al punto che molti ragazzi vi rinunciano. Per non parlare del prezzo annuo dei libri, che a Medicina raggiunge la cifra di 1930 euro, 829 euro il costo dei libri a Biologia, 431 a Lettere, 411 a Giurisprudenza; la più economica è Matematica con 289 euro.
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