Mercoledì 09 Ottobre 2024

Booking versa al Fisco italiano 94 milioni di euro per omessa dichiarazione Iva

La società Booking.com Bv, con sede in Olanda, ha corrisposto all’erario 94 milioni di euro, attraverso una procedura di adesione con l’Agenzia delle Entrate, chiudendo un contenzioso tributario per mancata presentazione della dichiarazioni ai fini Iva per gli anni dal 2013 al 2021 ed evita di il sequestro. L’evasione era stata scoperta dalla guardia di finanza di Chiavari coordinata dalla procura di Genova.  Dall’inchiesta era emerso che Booking.com fatturava le prestazioni di intermediazione online rese in favore di tutti gli albergatori/affittacamere "inserzionisti» senza percepire la relativa Iva ed applicando per tutti i clienti italiani, indistintamente, il cosiddetto meccanismo del reverse-charge, in forza del quale l’Iva su ciascuna prestazione è dovuta non dal fornitore ma dal committente (in questo caso dall’albergatore o «affittacamere") ma solo se titolare della relativa partita.

Booking.com: aderito ad accordo con fisco, in regola con leggi

In Booking.com ci impegniamo a garantire di operare nel rispetto delle leggi in tutti i Paesi in cui siamo presenti. Ciò include la nostra diligenza nel pagamento di tutte le tasse applicate alle nostre attività». Lo afferma in una nota Booking.com, in relazione alla recente informazione relativa all’intesa raggiunta con il fisco italiano. «Oggi come in passato - prosegue - riteniamo di essere in regola con le vigenti leggi italiane sull'Iva e possiamo confermare di aver aderito ad un accordo di reciproca soddisfazione con l’Agenzia delle Entrate per il periodo 2013-2021. Siamo quindi lieti di esser giunti a questa risoluzione e di poter continuare a concentrare tutti i nostri sforzi e la nostra attenzione per offrire servizi di massima qualità ai nostri clienti e partner in Italia».

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