Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il patrimonio "eroso" di Gina Lollobrigida, tre anni all'ex factotum dell'attrice. Chi è Andrea Piazzolla

Una delle più grandi attrici italiane, Gina Lollobrigida, è stata vittima di circonvenzione messa in atto dal suo giovane factotum. Il tribunale monocratico di Roma ha così condannato a tre anni di carcere, Andrea Piazzolla. Il giudice ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della procura, che aveva sollecitato una condanne ben più alta a 7 anni e mezzo, nella vicenda giudiziaria che vede l’imputato accusato di avere sottratto beni al patrimonio della attrice, morta a 90 anni il 16 gennaio scorso, tra il 2013 e il 2018.

Il giudice ha disposto, inoltre, una provvisionale immediatamente esecutiva di 500 mila euro in favore delle parti civili e il dissequestro di alcuni beni tra cui la famosa villa sull'Appia Antica, storica dimora dell’attrice. Al momento della lettura della sentenza il figlio della Lollo, Milko Skofic non ha nascosto la sua emozione. «È una sentenza che ha riequilibra le cose, che fa giustizia -ha affermato lasciando la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio - ma il dolore resta per una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato e rimpiango tutto il tempo che ho perso e il fatto che non potuto stare accanto a mia madre». Nel corso della requisitoria, il 18 settembre scorso, il rappresentante dell’accusa aveva ricostruito quanto avvenuto. Per il pm Eleonora Fini, l’attrice è stata tenuta negli ultimi anni della sua vita «in isolamento, in uno stato di vulnerabilità», di fatto in uno «stato di fragilità».

Il sostituto procuratore ha ricordato che tutti i consulenti chiamati ad esprimersi sono stati concordi sul fatto che l'attrice ha avuto «un indebolimento della capacità di intendere e autodeterminarsi e di decidere autonomamente con una parziale deficienza psichica». Secondo l’accusa Piazzolla, approfittando di questa situazione, ha messo negli anni finiti sotto la lente degli investigatori una sistematica spoliazione di beni dal patrimonio dell’attrice.

L’indagine era partita da un esposto presentato dal figlio della Lollobrigida. Dal 2021 la diva aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio. Secondo l’accusa il collaboratore personale dell’artista avrebbe sottratto complessivamente diversi milioni di euro e beni, tra cui quadri e cimeli. Agli atti del processo anche i due testamenti olografi della attrice. Per i legali di parte civile, gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silverj, da una serie di documenti emerge che tra appartamenti, gioielli e conti correnti, per un valore di oltre 10 milioni di euro, non sia rimasto quasi più nulla nell’asse ereditario della Lollobrigida.

Il nome di Piazzolla compare anche in un altro procedimento che lo vede accusato di avere sottratto alla donna una auto di lusso e in un terzo processo legato alla vendita di opere d’arte presenti all’interno della villa sulla Appia dell’attrice. In questo procedimento è coinvolto anche un secondo imputato: Si tratta dell’uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà della Lollo.

Il giudice monocratico di Roma ha stabilito anche una provvisionale immediatamente esecutiva di mezzo milione di euro a favore dei familiari dell’attrice. Il giudice ha inoltre deciso il dissequestro della villa sulla Appia Antica.

Caricamento commenti

Commenta la notizia