L’appuntamento per la discussione della laurea Giulia Cecchettin l’aveva stamane alle 8.30, primo turno, nell’aula nel Dipartimento di Ingegneria dell’informazione (Dei) di via Gradenigo, a Padova. Il suo nome, naturalmente, oggi non c'è nell’elenco dei laureandi. Anche in Università aspettano il suo ritorno. «Era una coppia normalissima - risponde una studentessa ai cronisti che chiedono di Giulia e Filippo Turetta - Ragazzi normali, non so come si possa essere arrivati a questa situazione...». «Se li ho visti litigare ? No, in Università assolutamente mai». «Li avevo visti l’ultima volta prima dell’estate - racconta un’altra universitaria - sembravano ragazzi sereni. Certo, tutti pensiamo alla vicenda, io cerco di non farmi venire brutti pensieri. Spero veramente che tutto si risolva e ritornino».
L'avvocato: "Non abbiamo elementi contrari per dire che i ragazzi non siano vivi"
«Non abbiamo ad oggi dati certi, nemmeno per affermare che Giulia, in ipotesi, sia trattenuta dall’ex fidanzato contro la sua volontà. Ma non vi è neppure alcun elemento contrario per dire che i ragazzi non siano vivi». Lo dice all’ANSA l’avvocato Stefano Tigani, il legale che sta assistendo la famiglia di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa da sabato scorso dopo essersi incontrata con l’ex fidanzato Filippo Turetta. Tigani non commenta le indiscrezioni su presunti avvistamenti nel Nord Italia della Fiat Punto su cui si trovavano i due ragazzi. Conferma però che, dalle informazioni date alla famiglia, si ritiene che l’ultima rilevazione elettronica attendibile del passaggio della vettura risalga a domenica mattina, intorno alle ore 9, sulla strada (la 51 di Alemagna) che da Cortina porta a Dobbiaco. «Noi vogliamo solo che tornino. Certo - conclude - essendo passati ormai cinque giorni di ricerche ininterrotte, senza nessun risparmio di forze, vorremmo, auspichiamo, che arrivino finalmente risultati concreti».
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