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La piazza sfida il governo, Cgil e Uil pronte al ricorso

La piazza di Cgil e Uil si prepara a sfidare il governo. A poche ore dal via allo sciopero e alla manifestazione a Roma contro la manovra, non si placa la lite. Dopo la precettazione per il settore dei trasporti firmata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, i due leader sindacali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri vanno ancora all’attacco e preparano il ricorso. E fanno muro a difesa del diritto allo sciopero. Diritto che il governo assicura di non voler toccare.

«E' fondamentale e va assolutamente ribadito e confermato, nessuno lo ha messo in discussione», rimarca la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che allo stesso tempo sottolinea come la precettazione ci sia stata «in tante altre occasioni, non è un inedito».

Una linea «condivisa» dal governo, ribadisce Salvini sottolineando di aver «solo rispettato la legge» e garantito il diritto allo sciopero «ma senza bloccare tutto». Non la vedono così Cgil e Uil, pronte a impugnare il provvedimento: «Stiamo lavorando per presentare il ricorso contro la precettazione. Abbiamo dato mandato ai legali per predisporlo nei tempi previsti, quindi in pochi giorni», spiega Landini.

E Bombardieri risponde a Salvini che la riduzione a 4 ore dello stop nei trasporti non è affatto «una vittoria del buonsenso»: di fronte ad «un atto intimidatorio, abbiamo deciso di non mettere i lavoratori in condizione di essere colpiti con le sanzioni». Lo sciopero scatta per 8 ore o intero turno di lavoro a livello nazionale per il pubblico impiego, la scuola, la sanità e gli addetti di Poste italiane.

Per il settore dei trasporti dai bus ai treni - escluso quello aereo per cui i voli sono regolari - e i vigili del fuoco lo sciopero è di 4 ore, dalle 9 alle 13. Incrociano le braccia per 8 ore anche le lavoratrici e i lavoratori delle regioni del Centro.

Per le regioni del Nord sarà il 24 novembre e quelle del Sud il primo dicembre; Sicilia e Sardegna si fermeranno il 20 e il 27 novembre. Lo sciopero riguarda anche medici e infermieri (altre due giornate di protesta sono state indette dalle sigle Anaao e Cimo il 5 dicembre e dall’intersindacale il 18 dicembre) sulla questione del taglio degli adeguamenti delle pensioni dei medici e di altri dipendenti pubblici. Tema che resta aperto e su cui il governo sta lavorando per una soluzione: il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riferisce di aver incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e di avere in programma di rivederlo domani insieme a Calderone perché «c'è la volontà di risolvere le criticità». Ci sarà «la possibilità di qualche correttivo, naturalmente con lo spirito di non stravolgere» la manovra, dice anche il ministro della Pa, Paolo Zangrillo.

Ma in piazza scendono anche gli studenti, che in parte confluiranno in piazza del Popolo dove si tiene la manifestazione di Cgil e Uil, sotto lo slogan «Adesso basta!». Cgil e Uil chiedono di cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali del governo Meloni. «Penso che le piazze saranno piene e non siamo che all’inizio», dice Landini, alla vigilia della prima tappa della mobilitazione: «Non ci fermeremo finché non avremo ottenuto risultati».

Sciopero «sbagliato» in questa fase per la Cisl che con il segretario generale Luigi Sbarra rilancia invece la manifestazione di sabato 25 novembre «per migliorare la manovra e costruire un nuovo patto sociale». «Per fortuna in Italia c'è pluralismo sindacale», replica il numero uno della Uil. Entrambi si riconoscono comunque il rispetto delle decisioni. «L'errore di fondo» per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è quello di fare uno sciopero contro una manovra che «fa il massimo possibile». Mentre sulla precettazione resta aperto il dibattito anche nell’opposizione. Viene riconosciuto un "diritto di scioperino», dice la responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd, Maria Cecilia Guerra.

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