Venerdì 22 Novembre 2024

Omicidio Giulia Cecchettin, la ministra Bernini: “Avrà la sua laurea in Ingegneria”. Martedì minuto di silenzio nelle scuole

«Ho impressa l’immagine di Giulia attaccata all’albero con i suoi pupazzeti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi; è già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare». Così la ministra dell’Università, Annamaria Bernini, intervenendo al meeting di Forza Italia in corso a Taormina.

Borse di studio in ricordo di Giulia

«Ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia». ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

La proposta di Più Europa

«Non ci sono parole per descrivere il dolore per la morte di Giulia, l’ennesima donna strappata alla vita dalla violenza maschile. Perché è inutile girarci intorno: le donne vengono uccise dagli uomini. Non ci sono «ma», non ci sono «se» e ogni giustificazione per questi atti è complicità con l’assassino». Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi. «Ed è da questa consapevolezza che bisogna partire per intervenire anche a livello normativo contro la violenza di genere. Rispetto alle proposte avanzate in queste ore, +Europa è ovviamente a disposizione per lavorare in parlamento e fuori: l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole era nel nostro programma elettorale e siamo ben contenti che oggi sia una idea condivisa anche dagli altri partiti. Devono essere gli uomini ad avere la consapevolezza di tenere sempre più alta la guardia contro gli atteggiamenti sessisti, le molestie e ogni atteggiamento che esprima il possesso. Dobbiamo intervenire subito, stanziando fondi in manovra, e deve farlo anche il governo stralciando la norma che consente di fatto una liberalizzazione delle armi da fuoco: secondo i dati della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, una donna su 4 è vittima di armi da fuoco e moltissimi delitti avvengono con armi legalmente detenute. Si cominci da qui: togliere questa folle norma e mettere soldi nella legge di bilancio», conclude Magi.

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