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Perseguita l'ex fidanzata e cerca di comprare acido... sciogli metalli, arrestato

Stava cercando di reperire un "acido" per «sciogliere pure dei metalli» e il timore degli inquirenti e che volesse usarlo contro la sua ex fidanzata, già vittima da un paio di mesi di una «inquietante strategia di ossessivo controllo e logoramento psicologico», che comprendeva l'intrusione nei suoi profili internet e social per pubblicare, tra l’altro, foto o commenti con insulti. Con l’accusa di stalking è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri un professionista romano di 33 anni in un’inchiesta della Procura di Milano, su ordinanza del gip Livio Cristofano.

Tra i vari episodi contestati all’uomo anche un ingresso, un mese fa, nella casa della ex, mentre lei era all’estero per lavoro, messa poi a «soqquadro» e danneggiata, tanto che le aveva anche «sventrato il materasso, il divano ed il letto con un coltello».

Sono decine e decine, come emerso nell’inchiesta dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Giulia Floris, gli episodi di stalking portati avanti dall’uomo contro l'ex fidanzata di 32 anni, tra Milano e Roma e a partire dallo scorso settembre, quando lei aveva deciso di lasciarlo. Tra questi, oltre a telefonate e messaggi anonimi, anche quegli accessi «a mail, profili internet e piattaforme social» della donna, «sostituendosi» a lei e «pubblicando foto, contenuti e commenti tali da offenderne l’immagine e reputazione». In particolare, sarebbe entrato con «attacchi hacker» pure nei sui profili «Facebook, Airbnb, Share Now, Trenitalia».

La donna, come si legge negli atti, per la «paura» era stata costretta «ad alterare le proprie abitudini di vita», a lasciare Milano e ad andare a vivere a Roma dai suoi genitori. Non usciva più di casa e non andava nemmeno più in ufficio, ma lavorava da remoto temendo «aggressioni». Aveva anche dovuto bloccare «carte di credito, carte di debito e pin di accesso al conto». Il 26 ottobre, tra l’altro, sempre mentre lei era all’estero, le era entrato di nuovo in casa e dal tablet di lei aveva cambiato «alcune password» usate dalla donna. Oltre a danneggiarle l’auto e la bici, la pedinava mandandole contemporaneamente messaggi «anonimi» in cui scriveva frasi in inglese, il cui senso era «se ti guardi attorno, puoi vedermi».

L'avrebbe seguita fino a Londra dove lei era andata per lavoro. Nel frattempo, era entrato sul suo profilo Linkedin pubblicando foto, «commenti e post volti a screditarne la professionalità». Tra il 3 e l’8 novembre, poi, avrebbe effettuato on line «ordini di cosmetici per un valore complessivo pari ad 2.919 euro» a nome della donna.

Il 33enne, in carcere per stalking, è anche indagato per accesso abusivo a sistema informatico, violazione di domicilio, danneggiamento e sostituzione di persona. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia della donna. Lei ha raccontato che aveva deciso di lasciarlo anche perché lui le aveva chiesto persino di "rinunciare ai suoi hobby» e ai divertimenti.

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