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L'esperto del governo Alessandro Amadori: "Le donne cattive come il diavolo"

La violenza di genere va derubricata sotto l’espressione della "cattiveria", e da questo punto di vista le donne non sono migliori degli uomini, e "sanno essere cattive più di quanto pensiamo". È l’opinione di Alessandro Amadori, docente a contratto di psicologia all’Università Cattolica di Milano, chiamato dal governo a coordinare il gruppo di lavoro che ha elaborato il progetto di educazione affettiva e sentimentale nelle scuole "Educare alle relazioni", citato da "Domani".

Un’opinione ampiamente argomentata in un suo libro, intitolato "La guerra dei sessi", di cui il quotidiano pubblica ampi stralci. In un capitolo dal titolo "Il diavolo è anche donna", Amadori riprende il punto di vista "estremo" enunciato in un blog per amatori, secondo il quale le donne sono cattive, a partire dalle figure bibliche, fino a Lucrezia Borgia e alle donne di oggi, e ipotizza una sorta di «guerra dei sessi» che vede da una parte i femminicidi, «purtroppo la tragica, brutale concretizzazione della cattiveria maschile» e dall’altra «la cattiveria femminile».

Amadori quindi sostiene la tesi «che ci convince molto, per quanto possa sembrare politicamente scorretta» che «i raptus omicidiari sostanzialmente non esistono in quanto tali e che bisogna piuttosto iniziare a parlare di cattiveria, aggressività e consapevolezza» ed accanto a quella maschile, che si può esprimere nel femminicidio, esiste una speculare e parimenti feroce, cattiveria femminile. Inoltre, «c'è una piccola, ma appariscente popolazione di donne che approfitta della tendenza maschile alla sottomissione e ne fa una vera e propria fonte di bussines».

Femminicidio: Sbrollini, serve equilibrio in scelta consulenze

«Serve equilibrio nella scelta delle consulenze da parte del ministero dell’Istruzione, soprattutto su un tema delicato come il progetto di educazione affettiva e sentimentale nelle scuole. La presenza di Alessandro Amadori nel gruppo di lavoro lascia quanto meno perplessi». Lo dichiara in una nota la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, capogruppo in commissione bicamerale sul femminicidio. «È importante che le linee guida sull'educazione alla affettività siano scritte in modo equilibrato e senza colpevolizzare le donne, mentre il professore - ricorda Sbrollini - in alcune sue pubblicazioni ha parlato di "donne cattive". Bene che Valditara si assuma la responsabilità del progetto, ma qualche chiarimento sulla nomina di Amadori e sul ruolo del professore nella stesura del testo sarebbe opportuno», conclude.

M5s: Valditara spieghi in Aula nomina Amadori

«Valditara ha il dovere di fornire tutte le dovute spiegazioni sulla nomina di Alessandro Amadori a coordinatore del progetto "Educare alle relazioni". Abbiamo chiesto una informativa in aula, e ci aspettiamo che il ministro risponda celermente. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, con il fenomeno dei femminicidi che assume ogni giorno di più i contorni di una vera e propria strage, chiunque si accosti a questo argomento non può portare con sè le ombre di teorie bislacche e pericolose. E questo vale tanto più se si riveste un ruolo istituzionale pagato decine e decine di migliaia di euro con i soldi dei contribuenti». Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato, Susanna Cherchi.

Zanella, Amadori al progetto educativo? Provocazione

«Affidare il coordinamento del progetto 'Educare alle relazionì, annunciato dal ministro Valditara, al professor Alessandro Amadori è una provocazione. Noi insistiamo molto sulla educazione affettiva nelle scuole ma non può essere gestita da chi vede responsabilità delle donne nelle violenze subite». Lo afferma la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.

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