Giovedì 10 Ottobre 2024

Svolta nel processo di revisione, Beniamino Zuncheddu è libero: condannato all’ergastolo in via definitiva

Un’attesa lunga quasi 33 anni, passati prima solo in cella, poi - da qualche anno - in semilibertà con un lavoro diurno in un bar del centro di Cagliari per fare poi rientro tra quelle mura dove, quando era solo un giovane allevatore, era stato rinchiuso per il triplice omicidio dell’8 gennaio del 1991 a Sinnai (Cagliari). Per Beniamino Zuncheddu, condannato all’ergastolo in via definitiva per quei fatti, oggi si sono riaperte le porte del carcere di Uta. Quella che era una sentenza di "fine pena mai" potrebbe essere ribaltata nel processo di revisione in corso a Roma. Sono stati proprio i giudici d’appello capitolini, a emettere l'ordinanza che ha sospeso l’esecuzione della pena, su richiesta avanzata dall’avvocato difensore Mauro Trogu. Zuncheddu, che oggi ha 58 anni, si è sempre proclamato innocente ma è finora sempre rimasto in cella. La vera svolta è arrivata nell’ultima udienza a Roma: Luigi Pinna, 62 anni e unico superstite della strage di Sinnai, ha testimoniato in aula che prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l'agente di polizia che conduceva le indagini gli mostrò la foto di Beniamino dicendogli «che il colpevole della strage era lui». Oltre a questa nuova versione i giudici hanno tenuto conto anche di un’ulteriore «nuova prova» rappresentata dalle intercettazioni ambientali e telefoniche che potrebbero riscrivere definitivamente la realtà processuale. «Un passo in avanti importante - osserva la garante dei detenuti Irene Testa - aspettiamo fiduciosi la sentenza che speriamo possa essere di assoluzione». Le prossime udienze nel processo di revisione si terranno il 30 novembre e il 12 e 19 dicembre, ma il diretto interessato, Beniamino, si gode già la libertà: «sono stati anni lunghissimi. Ora sto pensando a non tornare mai più in cella. Aspetto il giorno della sentenza per arrivare a quella verità che ho sempre dichiarato e chiesto». Per il caso di Zuncheddu si era mossa l’intera comunità di Burcei, a partire dal sindaco Simone Monni, con manifestazioni e presidi in paese e davanti al tribunale di Cagliari, anche con il Partito radicale. «Forse è uno dei giorni più belli della storia di Burcei. Un’emozione unica - dice il primo cittadino di Burcei prima della grande festa nel salone parrocchiale per l'abbraccio dell’intera comunità - Ringrazio pubblicamente tutte le persone che hanno creduto a Beniamino e si sono affiancate a noi in questa battaglia, e l’avvocato Trogu con la sua famiglia, che ha fatto un grande lavoro sia con la testa che con il cuore».

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