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Filippo Turetta: "Sono affranto, voglio pagare ciò che è giusto per aver ucciso Giulia"

Filippo Turetta

Quando venne arrestato dagli della polizia stradale tedesca una decina di giorni fa, Filippo Turetta disse: «Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perchè cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Turetta si era consegnato mani in alto ai poliziotti che lo avevano fermato per un controllo dopo la segnalazione di un automobilista che aveva notato la sua Punto nera ferma nella corsia d’emergenza dell’autostrada. Le dichiarazioni verbalizzate dai tedeschi non valgono per la giustizia italiana mentre quelle rese oggi entrano nell’indagine della Procura di Venezia.

"Voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata"

«Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro». Lo ha detto Filippo Turetta in dichiarazioni spontanee al Gip.

Il legale della famiglia di Giulia: "Che fosse stato lui lo avevamo già capito"

«Che fosse stato lui lo avevamo capito subito, ne prendiamo atto ma lo sapevamo": così il legale della famiglia di Giulia Cecchettin commenta le dichiarazioni spontanee rese oggi al gip di Verona dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

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