Uccide la moglie con una mazza da cricket, fermato da una carabiniera. Ennesimo femminicidio a Salsomaggiore
Ora emerge che i due litigavano spesso in quella casa e che la donna aveva pure rivelato ad alcuni conoscenti di avere subito violenze dal marito. Una volta, raccontano i vicini, si sarebbero presentati anche i carabinieri, ma alla fine non venne presentata alcuna denuncia. Eppure fino a questa mattina quella famiglia di nazionalità indiana, residente da molto tempo a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, sarebbe stata definita da tutti «molto tranquilla». Anzi, sotto allo stesso tetto vivevano assieme tre generazioni e Onkar Lal, pensionato di 67 anni, l’uomo che si è avventato sulla moglie sino ad ucciderla, era nient'altro che "un nonno affettuoso». Invece Meena Kumani, 66 anni, questa mattina attorno alle 9 è stata appunto aggredita, colpita senza pietà al corpo, alla testa, al viso, dal marito con una mazza da cricket. Lei ha cercato disperatamente di fuggire, è arrivata in strada ma Onkar Lal l’ha colpita ancora trascinandola di nuovo in casa e, di fronte ai familiari, ha continuato ad avventarsi brutalmente su di lei. L’ultimo colpo, in pieno viso, sotto gli occhi di una giovane donna carabiniere, fuori servizio. «Stavo passando per strada ed ho sentito delle grida provenire da quella abitazione - racconterà Noemi Schiraldi, la militare intervenuta sul luogo del femminicidio - Una volta entrata ho visto l’uomo che stava colpendo la donna sul volto, mi sono qualificata, gli ho intimato di allontanarsi e di gettare la mazza. Non ha opposto resistenza, io allora ho atteso l'arrivo dei miei colleghi e mi sono assicurata che stesse arrivando il 118». Per Meena Kumani però, quando arriva l'ambulanza, è già troppo tardi. I medici, arrivati sul posto, hanno cercato a lungo di rianimarla, ma non c'è stato purtroppo nulla da fare. I colpi inferti dal marito non le avevano lasciato scampo. Intanto l’autore dell’ennesimo femminicidio, dopo avere pronunciato solo alcune frasi non comprensibili ai carabinieri, è stato trasferito nella vicina caserma a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini ora sono coordinate dal sostituto procuratore della Procura di Parma Silvia Zannini. Gli inquirenti avrebbero già raccolto le testimonianze di chi era in strada in quel momento e avrebbe visto l’uomo colpire la donne e trascinarla sul selciato fin dentro la porta di casa. Nello stesso stabile di Salsomaggiore abitano, al piano di sopra dei due coniugi, il figlio e la nuora e spesso, per motivi di lavoro, affidavano i loro figli ai due coniugi. «Spesso vedevano lui uscire di casa con i nipotini, sembrava il classico nonno affettuoso. Lei poi amava uscire a portare a spasso i cani ed era sempre sorridente e gentile con tutti - racconta un condomino - Non avrei mai pensato potesse capitare qualcosa del genere, soprattutto ora, a pochi giorni, dalla tragedia di Giulia. Litigi? C'è stato qualcosa, ma niente di grave». Un’altra vicina parla però «di un intervento dei carabinieri richiamati dalla grida» e non si dà pace perché "dovevamo essere forse più attenti. Invece in questi casi ci pensa sempre dopo, quando purtroppo è successa la tragedia». Tutta Salsomaggiore Terme è comunque sotto choc per quanto successo. Meena Kumani era conosciuta nella cittadina termale, perché si occupava di fare le pulizie in alcuni negozi del centro ed era apprezzata per la sua professionalità. A nome di tutta la cittadinanza si è pronunciato il sindaco del comune parmense Musile Tanzi che, in un messaggio, ha sottolineato proprio «l'importanza di essere vigili, di intervenire quando vediamo segnali di pericolo e di promuovere una cultura della vita e del rispetto». E infine: «nonostante si continui a ripetere che non deve più succedere puntualmente ci troviamo di fronte sempre allo stesso copione».