Venerdì 11 Ottobre 2024

Anziana invalida di 88 anni riceve una bolletta da 15mila euro e si sente male: è in rianimazione

Una donna invalida di 88 anni, Caterina Giovinazzo, residente a Camporosso (in provincia di Imperia), si è sentita male dopo aver scoperto di aver ricevuto una bolletta dell'acqua da 15.339 euro e di aver già pagato una prima quota del debito - 7.669 euro - tramite la Banca di Caraglio di Camporosso incaricata di coprire le sue spese. La storia raccontata evidenzia un caso davvero particolare e delicato di errore amministrativo che ha avuto conseguenze drammatiche per la donna coinvolta. Alcuni punti chiave possono essere identificati: Errore nella bolletta: La bolletta dell'acqua presentava un importo estremamente elevato, 15.339 euro, per un periodo di tre mesi (agosto-ottobre). Questo importo era notato come sproporzionato rispetto ai consumi abituali della signora. Pagamento automatico: La banca incaricata di coprire le spese della donna ha effettuato il pagamento automatico di 7.669 euro senza un'approfondita verifica della coerenza dell'importo. Questo ha portato a un danno finanziario significativo per la donna. Conseguenze sulla salute: La scoperta dell'errore ha avuto un impatto immediato sulla salute della donna, portandola a un peggioramento delle condizioni che ha richiesto il trasporto in ambulanza in codice rosso all'ospedale e il ricovero in rianimazione. Ricerca di conferme: I familiari della donna, dopo aver notato l'anomalia, hanno indagato ulteriormente confrontando i dati della bolletta con i consumi abituali. Hanno scoperto un'evidente discrepanza tra i dati riportati nella bolletta e quelli effettivi dei consumi d'acqua. Azioni intraprese dai familiari: La famiglia ha segnalato l'errore all'ufficio della società idrica, ottenendo la restituzione della somma già versata ma senza una risoluzione definitiva del problema. Inoltre, hanno inviato foto dei contatori per dimostrare i consumi reali, ma non hanno ricevuto risposta dalla società. Mancata risposta della società: Nonostante la segnalazione del problema e l'invio di prove dei consumi reali, la società idrica non ha risposto alle richieste della famiglia, il che potrebbe indicare una mancanza di tempestività e trasparenza nella gestione del caso. Rischio per la vita della donna: La situazione è stata definita come un "errore banale" dalla società, ma la gravità dell'errore e le conseguenze sulla salute della donna rendono il caso estremamente serio. In conclusione, la vicenda mette in luce la necessità di un'indagine approfondita da parte della società idrica per identificare le cause dell'errore e prendere le misure necessarie per evitare che situazioni simili si verifichino in futuro. La famiglia potrebbe anche considerare di coinvolgere un legale per tutelare i diritti della donna e affrontare la questione in maniera più formale.

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