Venerdì 11 Ottobre 2024

Uccide il padre per errore a colpi di pistola, ora deve rispondere di omicidio volontario

Avrebbe organizzato con il padre e un amico un’aggressione contro due persone nelle campagne di San Marzano, in provincia di Taranto. E durante la discussione, dopo aver estratto una pistola per sparare contro i due rivali, ha ferito per errore suo padre a una coscia, uccidendolo. È accaduto la sera del 7 dicembre nelle campagne di San Marzano, per questioni legate all’utilizzo dei cavalli da traino nella festa di San Giuseppe. Con l’accusa di omicidio volontario è stato fermato dai carabinieri il 27enne Angelo D’Angela, l’uomo che avrebbe esploso il proiettile che ha ferito per errore alla gamba il 59enne Antonio, che è poi morto dissanguato. Fermato anche il 42enne Massimiliano Papari che avrebbe partecipato all’aggressione. Quest’ultimo è accusato di concorso in omicidio. Alla base della presunta spedizione punitiva ci sarebbero vecchi dissidi legati all’utilizzo dei cavalli che la vittima, titolare di un’azienda agricola, allevava. La discussione sarebbe iniziata al circolo dei carrettieri che partecipa all’organizzazione del tradizionale corteo e sarebbe proseguita in un secondo momento in contrada Principe. È qui che la lite sarebbe degenerata fino a quando Angelo D’Angela ha deciso di sparare. Alle due persone affrontate i D’Angela e Papari addebitavano la responsabilità di un incendio doloso avvenuto l’estate scorsa in un terreno degli stessi D’Angela a cui fu incendiato un camion. Il confronto è proseguito a parole fino al momento della sparatoria. Il proiettile esploso dal 27enne, però, non ha raggiunto il bersaglio al quale mirava, ma ha ferito alla coscia sinistra suo padre, recidendo l’arteria femorale. D’Angela è morto dissanguato nonostante il tentativo del figlio di salvarlo, trasportandolo all’ospedale Giannuzzi di Manduria. Qui i medici hanno fatto il possibile per aiutarlo ma non c'era più nulla da fare. La salma è stata posta sotto sequestro in attesa dell’autopsia. Il figlio è stato da subito interrogato dagli investigatori che hanno anche sentito altri parenti. Secondo il pm Francesco Ciardo, il 27enne, pur sparando contro un’altra persona, aveva comunque intenzione di uccidere, anche se il colpo, nella concitazione degli eventi, ha raggiunto suo padre che non era il suo reale obiettivo. Da questa circostanza nasce l’accusa di omicidio volontario.

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