
«In Sicilia non c’è nulla». «Siamo fermi al binario unico». «I treni vanno ancora a vapore». Quante volte sono state dette, lette e scritte queste frasi, a fotografare una situazione dei trasporti in Sicilia quasi ibernata in un freezer, mai scongelata dai tempi dei Borboni. Ma adesso le cose stanno cambiando e forse oggi la frase più insopportabile è proprio quella che ancora in molti pronunciano: «La Sicilia ha bisogno di “ben altro”, fate prima le ferrovie e le strade...».
Le ferrovie? «Abbiamo in corso cantieri in tutta Italia per 44 miliardi di euro, dei quali 17,4 miliardi in Sicilia. Nell’Isola non si era mai vista una cosa simile». Lo afferma il presidente di Rete ferroviaria italiana, il prof. Dario Lo Bosco. «Stiamo intervenendo sulla Palermo-Catania-Messina portando la velocità massima a 250 km/h in alcuni tratti, ma in funzione del Ponte sullo Stretto stiamo già progettando la revisione dell’intera linea per ottenere questa velocità sull'intero percorso. E stiamo ridefinendo l’intera rete regionale. Stiamo elettrificando con 130 milioni la tratta Palermo-Trapani, via Milo, e proprio ieri la Conferenza dei servizi ha approvato il progetto da 48 milioni per la stazione a Birgi e per collegare l’aeroporto alla rete ferroviaria, compresa la variante per arrivare direttamente a Punta Raisi. Ma anche in questo caso stiamo implementando il progetto per ridurre il tempo di percorrenza fra i due scali entro massimo un’ora».
Quello che emerge dalle parole di Lo Bosco è uno «sforzo senza precedenti». Poi, ovviamente tutto dipende dalla realizzazione delle opere, dai tempi e dai modi con cui i cantieri verranno portati avanti e completati. Ma non si può più dire che non si sia in presenza di una programmazione che tocca, di fatto, tutti gli assi ferroviari dell’Isola. Una vera e propria rivoluzione destinata a cambiare, nel prossimo decennio, le sorti del traffico ferroviario in Sicilia. Ma Lo Bosco delinea anche una visione più generale, immaginando la radicale trasformazione delle Stazioni: «Sottoscriveremo a breve protocolli con Pino Pace, in qualità di presidente di Unioncamere Sicilia e con il presidente di Federfarma, Roberto Tobia, per trasformare le Stazioni in hub di servizi per i passeggeri, dall’offerta di prodotti enogastronomici e dell’artigianato a quella di prodotti per la salute e il benessere, prevedendo anche palestre a disposizione dei giovani, anche quelli che arrivano per l'Erasmus. Abbiamo concordato con Giovanni Tesoriere, preside di Ingegneria della Kore di Enna, di trasformare la vecchia Stazione ennese in un centro di ricerca che attirerà giovani talenti anche all’estero.
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6 Commenti
Armando
17/12/2023 08:33
Dispiace sentire che PERSONE DI ALTO LIVELLO provano dolore leggendo che "in Sicilia non c'e' niente;Che si cammina a binario unico;Che ancora si viaggia su treni a vapore".Mi associo al Suo dolore sperando che tutte le opere necessarie a risollevare la Sicilia dall'arretratezza medievale si facciano prima del ponte.
Lucia
19/12/2023 10:14
Sono d'accordo con lei, spero che le opere di miglioramento della rete ferroviaria e stradale non siano fanfaronate, solo per far accettare il ponte (inutile) alla gente. Che tutto si realizzi, non solo chiacchere come sempre. Buon lavoro se sarà fatto
Giuseppe
17/12/2023 08:46
Eh sì con il ponte la Sicilia e la Calabria faranno un salto di qualità nella mobilità ferroviaria
pippinu
17/12/2023 09:00
a ridicoli ......
peppe
17/12/2023 11:05
sulla carta. vediamo quanti ne fanno e in quanti secoli
Armando
17/12/2023 13:36
Lasciando la Sicilia,il suo territorio,le strade,l'autostrada,ferrovie al medioevo.
Emanuele
19/12/2023 00:50
Gela niscemi-Caltagirone magari ci fosse il treno a vapore. Non ci sono nemmeno i binari Autostrada Siracusa Gela doveva essere pronta sin dal 1978 /2023siamo ancora a Modica ,ma di che cosa parlano!