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Morte di Stefano Dal Corso in carcere, il supertestimone: “Ucciso perché ha assistito a un rapporto sessuale tra operatori”

Spunta il supertestimone. Si autodefinisce "ufficiale esterno della polizia penitenziaria" ed è legato al caso della morte di Stefano Dal Corso nel carcere di Oristano. Afferma che Dal Corso è stato ucciso con una spranga e due colpi di manganello, presentando prove e un presunto video del fatto. Nonostante richieste ripetute di un'autopsia respinte dalla Procura, il testimone dichiara di "possedere dettagli che mettono in dubbio la versione del suicidio, comprese minacce subite e un presunto tentativo di coprire l'omicidio". La testimonianza rivela un presunto motivo dell'aggressione: "Dal Corso avrebbe assistito a un rapporto sessuale tra operatori del carcere". Il ministro della Giustizia nega anomalie nel caso ma menziona la morte di un secondo detenuto a Oristano. L'avvocato della famiglia Dal Corso auspica un'indagine più approfondita, suggerendo che il supertestimone possa sollevare dubbi sufficienti per eseguire un'autopsia.

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1 Commento

antonietta

18/12/2023 17:57

Perchè non eseguire l'autopsia? Risolverebbe ogni legittimo dubbio.

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