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Ucciso a Bari il fisioterapista Mauro Di Giacomo: l'assassino ha sparato sei colpi di pistola, uno lo ha colpito alle spalle

Mauro Di Giacomo

Sono almeno quattro i colpi che hanno ucciso a Bari ieri sera il fisioterapista Mauro Di Giacomo, 63 anni, originario di Lavello (Potenza), davanti alla sua abitazione di via Tauro, nel quartiere Poggiofranco.

L’ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti è quella di una vendetta personale. Nelle scorse ore è stato ascoltato un medico dello studio privato in cui Di Giacomo lavorava (oltre a svolgere la sua attività al Policlinico di Bari) il quale ha riferito che nei giorni scorsi il 63enne aveva ricevuto una lettera anonima che però non conteneva minacce.

Secondo quanto ricostruito finora, l’assassino ha aspettato il fisioterapista sotto casa e, dopo una breve lite, ha sparato almeno sei colpi di pistola di cui uno lo ha colpito alle spalle. L’assassino, che avrebbe agito da solo, si sarebbe poi allontanato in macchina.

Gli inquirenti acquisiranno ora i tabulati del telefono della vittima sul cui corpo sarà poi svolta l’autopsia. Sul caso indaga il sostituto procuratore Matteo Soave. Al momento è esclusa la pista della criminalità organizzata.

All’arrivo degli operatori sanitari del 118, nonostante le manovre rianimatorie, non c'è stato niente da fare. Da chiarire il movente del delitto, che non sarebbe legato a dinamiche di ambito criminale.

Si indaga a 360 gradi nella vita dell’uomo, fisioterapista e docente di Anatomia funzionale al Policlinico di Bari. I poliziotti hanno ascoltato un testimone oculare e stanno passando a setaccio le immagini di videosorveglianza della zona per cercare di dare un volto al killer. E’ stata disposta l’autopsia, che sarà svolta domani all’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari.

Il figlio di Mauro Di Giacomo: "E' assurdo perdere la vita così"

«E' assurdo perdere la vita così. E' assurdo che basti un attimo per togliere un marito a sua moglie o un padre ai suoi figli. E’ assurdo tutto ciò». Lo scrive su Instagram Luca Di Giacomo, uno dei due figli di Mauro. «Caro papà - aggiunge Luca - io ti saluto e ti ringrazio per essermi stato sempre vicino, nel bene e nel male. Hai sempre fatto il tuo, forse anche di più. Mi hai insegnato tante cose e ne farò tesoro peri il futuro». «Adesso - conclude - sta a me diventare uomo, e lo diventerò perché sarai sempre con me. Ciao papà».

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