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Il "cold case" di Chiavari: 27 anni dopo l'omicidio di Nada Cella rinviata a giudizio la presunta assassina

Saranno processati anche Soracco (il commercialista nel cui studio fu commesso il delitto) e la madre di quest’ultimo, Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni

Ventisette anni dopo il delitto di Nada Cella, la procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per la presunta assassina, Annalucia Cecere, oggi 58enne e residente nel Cuneese. Cella venne uccisa a Chiavari il 6 maggio del 1996, all’età di 24 anni, nello studio del commercialista Marco Soracco per il quale lavorava. Il sostituto procuratore Gabriella Dotto ha chiesto che siano processati anche Soracco e la madre di quest’ultimo, Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria.

Il «cold case» di Chiavari potrebbe finalmente avere una soluzione grazie ad un’istanza della famiglia di Cella, affiancata dall’avvocata Sabrina Franzone e dalla criminologa Antonella Pesce Delfino, che hanno permesso di riaprire le indagini. Secondo gli inquirenti, Soracco e sua madre avrebbero coperto Cecere, gelosa della Cella dal punto di vista lavorativo e affettivo. Forse la loro paura era che il suo arresto avrebbe svelato un segreto dello studio o dello stesso Soracco che il commercialista non voleva venisse alla luce. Cecere ha sempre respinto ogni contestazione, così come Soracco e sua madre.

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