Domenica 13 Ottobre 2024

Amore e accoglienza, parla il cardinal Zuppi: “Siete tutti figli di Dio, la Chiesa non è fatta di angeli e di puri”

Matteo Maria Zuppi

Fra Papa Benedetto e Francesco la continuità sta «nella missione, nella scelta di parlare con tutti, portare tutti a casa, credere che il Vangelo abbia tanto da dire all’uomo moderno. E se gli omosessuali dicono: la Chiesa non ci capisce, non ci vuole, ci giudica, il Papa risponde: siete tutti figli; è molto diverso, però dal dire 'fate come vi pare'. Far sentire che ami, che sei prossimo, non vuol dire fai tutto bene o fai come ti pare ma 'sappi che questa è sempre casa tua». Lo dice il cardinal Matteo Zuppi, in una lunga intervista al Corriere della Sera, riflettendo sulla questione della benedizione delle coppie gay. «Il problema è pastorale. Certe cose le puoi dire dopo che hai fatto sentire di nuovo a casa. Così sarà possibile imparare le regole - bellissime - di una casa da cui ci si era allontanati, che si pensa non capisca e che non viene capita. La Chiesa non è fatta di angeli, di puri. Il mio predecessore, il cardinale Caffarra - spiega Zuppi - era un sant'uomo, rigoroso, preoccupato che la gente non capisse con chiarezza il messaggio, e quindi voleva che il Papa dicesse come si fa, indicare le regole... La regola c'è, ma papa Francesco si raccomanda di renderla efficace nella diversità delle situazioni. La Chiesa comunica l’amore che spiega la regola e la rende viva e questo avviene ristabilendo un rapporto con tutti. Il mondo non è bianco e nero e richiede ascolto, discernimento, accoglienza. Qualcuno può pensare: così perdi la verità». Invece... «Invece no - aggiunge - così la riscopri: vivendo, incontrando, parlando di Gesù. E scopri che il cristianesimo ha radici più profonde di quello che pensi. L’altra sera mi hanno invitato a una festa di Rifondazione, sono venuti in tanti a chiedermi una foto, «così poi la mando a mia mamma...».

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