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Nube rossa il 3 gennaio sull'Ilva di Taranto, l'Arpa: "Nessuna ricaduta sull'aria"

I due eventi di fuoriuscita di fumi rossastri verificatisi mercoledì 3 gennaio dall’area a caldo dell’ex Ilva, e visibili all’esterno dell’impianto siderurgico di Taranto, non hanno provocato «significative ricadute sulla qualità dell’aria ambiente», infatti «non sono stati superati i valori limite" previsti dalla legge. Lo comunica l’Arpa Puglia che ha svolto verifiche nello stabilimento ed ha acquisito informazioni su quanto accaduto nell’impianto Acciaieria 2.

«E' stato rilevato - comunica l’Arpa - che nel periodo in esame, dalle ore 9.00 alle ore 10.30 del 3 gennaio, sono avvenuti due eventi di emissione non convogliata, con fuoriuscita di fumi rossastri dalle pareti laterali e dal basso, oltre che dal tetto del capannone ACC2, conseguenti allo sversamento di ghisa liquida dalla siviera durante il caricamento nel convertitore. I due eventi sono stati consecutivi, per caricamenti su due diversi convertitori».

«È stato anche effettuato un approfondimento - viene rilevato - dei dati orari di monitoraggio della qualità dell’aria (benzene, PM10, PM2.5, IPAtot, H2S, ozono, NO2 e CO) registrati nelle ore in cui si è verificato l’evento emissivo, sia all’esterno che all’interno del perimetro dello stabilimento, a confronto col giorno precedente e successivo». I dati considerati sono quelli delle centraline presenti nell’area del Comune di Taranto e delle centraline di Acciaierie d’Italia.

L’analizzatore di PM10 della centralina del rione Tamburi alle ore 10:00 del 3 gennaio «ha misurato una concentrazione di PM10 pari a 195 ug/m3 (195 microgrammi per metro cubo di aria ambiente). Questo valore di picco non ha tuttavia causato un superamento del valore limite giornaliero di PM10 fissato a 50 g/m3 (50 grammi per metro cubo), infatti, la concentrazione media giornaliera misurata dalla suddetta centralina è stata pari a 47 g/m3».

«In tutte le altre centraline, sia interne che esterne allo stabilimento, gli andamenti degli inquinanti sono privi di variazioni anomale e non mostrano significative ricadute sulla qualità dell’aria ambiente associabili all’evento emissivo. In ogni caso, non sono stati superati i valori limite prescritti dal D. Lgs. n.155/2010, anche in considerazione della durata dell’evento. Le risultanze delle attività ispettive sopra descritte saranno trasmesse agli Enti competenti», conclude la nota.

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