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L'Ue avverte l'Italia: "Depenalizzare l'abuso d'ufficio pesa sulla lotta alla corruzione"

«Sebbene sia troppo presto per un commento posso dire che lotta alla corruzione è una massima priorità per la Commissione. Abbiamo adottato un pacchetto ad hoc lo scorso maggio. Siamo a conoscenza della bozza di legge in Italia e degli emendamenti» sull'abuso di ufficio. «Come è stato spiegato nel luglio scorso nell’ultimo report sullo stato di diritto, questa proposta depenalizza un’importante forma di corruzione e può avere un impatto sull'efficacia della lotta alla corruzione». Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione Ue rispondendo ad una domanda sul ddl Nordio e sulla cancellazione del reato di abuso di ufficio.

Abuso d'ufficio: Conte, segnale di forte restaurazione

«Quello che sta succedendo sull'abuso d’ufficio in Senato è un segnale di forte restaurazione» da parte della «maggioranza appoggiata da forze che stanno a metà» fra governo e opposizione. Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
«Viene ridimensionata - ha osservato Conte - la norma sul traffico di influenze e le intercettazioni quando sappiamo che oggi per cercare di perseguire i reati contro la p.a.» servono le intercettazioni, ha aggiunto sottolineano che «la questione morale è assolutamente tornata centrale» e bisogna essere «promotori di soluzioni».

Abuso ufficio: Scarpinato, lo stop lascia i cittadini indifesi

Davanti alla cancellazione dell’abuso d’ufficio «mi metto nei panni di tutte le future vittime di abusi di potere, tradite da uno Stato che lascia i cittadini indifesi dinanzi agli abusi di tanti piccoli e grandi Don Rodrigo che potranno spadroneggiare e prevaricare impunemente». Lo dice a Repubblica il senatore M5s Roberto Scarpinato, ex pm. Se per Nordio, anche lui ex pm, il reato è 'evanescentè, secondo Scarpinato «evanescenti sono le sue motivazioni. Evanescente la paura della firma perché dal 2020 è stato abolito qualsiasi sindacato penale su tutta l’attività discrezionale dei pubblici amministratori. Evanescente è che l’elevato numero di archiviazioni dimostri l’inutilità del reato. Nel 2021 quelle per abuso d’ufficio hanno raggiunto l’85% perché con la riforma è diminuita l’area di applicazione e tantissimi fatti hanno cessato di essere reato». Il giurista Gatta sostiene, ricorda Scarpinato, «che dovranno essere revocate circa 3.600 sentenze di condanna. Una casistica di abusi da fare accapponare la pelle. A tutti i condannati lo Stato dovrà chiedere scusa. Una riabilitazione di massa del peggio dei pubblici amministratori e un messaggio culturale devastante per il futuro».

 

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