Lunedì 14 Ottobre 2024

Il suo cane morde manager di Briatore, per questo Rita Duzioni è stata bloccata in Kenya

Uno dei suoi cani ha azzannato al polpaccio la manager di un resort di Flavio Briatore in Kenya. Per questo motivo un’avvocatessa bergamasca, Rita Duzioni, di Verdello, sta vivendo un’odissea giudiziaria a Malindi, dove si trova costretta a una sorta di arresti domiciliari dopo che il giudice keniano le ha fatto ritirare il passaporto. Nel frattempo ha già subito otto udienze in tribunale senza che si venisse, per il momento, a capo di alcuna decisione nei suoi confronti. La vicenda quasi surreale, visto che il reato contestato è l'omessa custodia di animali, preoccupa la legale. «Se esco di casa, vengo arrestata - spiega al telefono da Malindi -. Mi sono presentata alla polizia turistica il 28 dicembre scorso, su consiglio del consolato italiano: mi hanno messo le manette, preso le impronte digitali e portata in una stanzetta in attesa del processo». La donna aveva affittato una casa a Malindi che si trova proprio di fronte al resort 'Lions in the sun’, di proprietà di Briatore, una specie di equivalente keniano del Billionaire. Il 16 aprile scorso uno dei cinque cani che la donna aveva tolto dalla strada tre anni fa e che si trovano nella sua abitazione era uscito dal cancello, dimenticato aperto da una guardia addetta al controllo della casa: proprio in quel momento in strada c'era una bresciana, di professione resident manager del vicino resort, a spasso con il suo cane. «Lei ha probabilmente temuto che lo aggredissero, così ha tirato la coda e ha dato calci a uno dei miei animali, che l’ha morsa. Tra altro, gli altri cani e il suo si sono messi a giocare e non era la prima volta che succedeva». La manager si ritrova con una ferita al polpaccio suturata con dieci punti e dieci giorni di prognosi. In quei giorni Duzioni non era in Kenya: è stata la bresciana, che conosce, a contattarla e spiegarle l’accaduto: le due si accordano per un risarcimento di 44 mila scellini, vale a dire circa 400 euro. Solo a novembre l’avvocatessa bergamasca scopre che a Malindi è in corso una causa nei suoi confronti e aumenta l’offerta risarcitoria a 50 mila scellini. La controparte, però, ne pretende ora 3 milioni: ovvero 20 mila euro. «Una cifra spropositata - spiega -: sfido a trovare qualsiasi tabella per arrivare a un tale risarcimento per una lesione al polpaccio da dieci giorni di prognosi. Per me è un’estorsione, tanto che, tramite l’avvocato Francesca Longhi, ho provveduto a depositare una denuncia-querela alla Procura di Bergamo». Il 20 dicembre Duzioni torna a Malindi dove si trova il marito Gianfranco Vitali, noto commercialista bergamasco e tra i pionieri italiani del turismo in Kenya, dov'è stato titolare di alberghi e resort. Il 28 la legale viene a sapere dell’invito a presentarsi della polizia turistica. A quel punto scatta l'arresto e inizia l’odissea. «Io sono 30 anni che vengo in Kenya, mio marito 60 - conclude -. Mai avuto problemi con i locali. C'è voluta un’italiana per finire in questa situazione kafkiana».

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