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Chi era Giovanna Pedretti, la ristoratrice solidale travolta dalla bufera social

Sono le 11.26 di venerdì mattina, quando sulla pagina Facebook della pizzeria "Le Vignole" di Sant'Angelo Lodigiano compare lo screenshot della famosa recensione contro gay e disabili. Nel giro di 24 ore la risposta della titolare Giovanna Pedretti, che chiede al cliente di non tornare nel locale, diventa virale. «Grazie di cuore perché non siete rimasti in silenzio», commentano gli utenti. E ancora: "Grandissima lezione di professionalità e educazione alla diversità», «40 minuti di applausi», «Bravissimi».

La notizia si diffonde rapidamente online e sulle principali testate nazionali, riscuotendo da un lato indignazione per il commento dell’utente e dall’altro ammirazione per il comportamento della titolare. Gli effetti sono visibili anche tra le recensioni del ristorante su Google e sulla piattaforma TripAdvisor. «Locale non adatto a omofobi, abilisti e analfabeti funzionali», scrive Mauro due giorni dopo, votando "Le Vignole" con cinque stelle su cinque. «Ottima cucina e straordinaria gentilezza dei proprietari. Non è facile trovare posti come questo», aggiunge un altro sempre in quei giorni.

«Cinque stelle solo per la risposta data al personaggetto che ha scritto quella recensione coì misera e vergognosa», si legge in un altro commento con il massimo dei voti. L’ultimo messaggio lasciato su TripAdvisor, però, dice: «Pizzeria senza infamia e senza lode. Ci siamo recati dopo il cancan mediatico, per solidarietà. Forse i proprietari sono bravi a rispondere a recensioni squallide (mi viene il dubbio inventate) ma per la cucina servirebbe qualcosa in più». A partire da sabato, infatti, vengono sollevati i primi dubbi sul commento che aveva reso tanto nota Giovanna Pedretti, ieri trovata morta nel Lambro.

Il food blogger Lorenzo Biagiarelli, tramite alcuni post su Instagram, ricondivisi anche dalla compagna Selvaggia Lucarelli, comincia a insinuare che la recensione possa essere falsa, secondo quanto dimostrerebbero vari elementi tra cui il diverso font con cui sarebbe stata scritta. A quel punto prende il via un’ondata di commenti negativi, sia sotto al post della ristoratrice ("Quanti boccaloni, e che becero fake» o ancora: «più fake di una moneta da 3 euro") sia sotto a quelli di Biagiarelli e Lucarelli, con centinaia di like e commenti da parte degli utenti.

Giovanna Pedretti, 59 anni e originaria della provincia di Bergamo, gestiva la pizzeria nel Lodigiano con il marito da una decina di anni. Il locale portava avanti da tempo un’iniziativa, in collaborazione con le associazioni Genitori amici dei disabili e Il Maggiolino chiamata "Pizza sospesa. Per un sorriso", dedicata alle persone con disabilità. Prima di entrare nel mondo della ristorazione, la donna, che lascia anche una figlia, gestiva una tabaccheria. Il fratello si era tolto la vita una decina di anni fa.

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