Martedì 15 Ottobre 2024

Selvaggia Lucarelli, minacce di morte dopo la bufera per il suicidio di Giovanna Pedretti

Selvaggia Lucarelli pubblica su Instagram vari messaggi social molto duri contro di lei ("La pagherai pesantemente, ti sgozzo come un maiale") che le sarebbero stati inviati dopo la morte della ristoratrice Giovanna Pedretti. Annunciando di cancellarsi da "X", scrive che «nessuno ha il coraggio di fare una riflessione sul ruolo della stampa in questa vicenda e domandarsi perché una notizia irrilevante e pure falsa era in home comunque». «Volevo rasserenare il direttore di Repubblica, Salvini etc..- aggiunge -. Naturalmente io sono navigata e mi prendo tutto, spero lo sia altrettanto pure l’altra persona. Ovviamente nel caso dovesse succedere qualcosa (non a me, ripeto, io sono forte) diamo la colpa ai social, non ai giornali. Mi raccomando!». "Di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola", scrive Selvaggia Lucarelli torna a parlare di Giovanna Pedretti. «. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola. La politica. I colleghi a cui stavo poco simpatica. I giornali stessi». Selvaggia Lucarelli sottolinea che nel caso di Giovanna Pedretti «è falso che la signora sia stata aggredita o manganellata» e si è lamentata che «ancora nessuno ha il coraggio di fare una riflessione sul ruolo della stampa in questa vicenda» e «si preferisce scaricare le colpe più genericamente sui social brutti e cattivi, social che alla fine sono il perfetto capro espiatorio del giornalismo». La blogger ha difeso anche il fidanzato Lorenzo Biagiarelli, primo a notare le incongruenze della recensione, «una persona che si occupa di cibo e ristorazione, sensibile e pacifica» ma che «ha avuto due sfortune: che la povera signora si sia suicidata e che è il mio fidanzato». «Se ogni volta che una persona finisce sulle cronache criticata per qualche motivo si suicidasse - ha aggiunto - , i giornali dovrebbero chiudere. «Ogni volta che qualche sito dedica un articolo a me, spesso stravolgendo parole per farmi sembrare Belzebù, sotto - ha concluso - ci sono talmente tanti insulti che se fossi fragile sarei da tempo in una clinica psichiatrica. Ad essere ottimisti. Nessuno filtra o cancella. Io, per dire, nei limiti del possibile lo faccio».

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