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Limiti di velocità a 30 km/h, interviene il ministero: "È arbitrario generalizzarli in città"

Direttiva del Mit dopo le ordinanze del Comune di Bologna

«Qualsiasi fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria». Così il Mit in una direttiva dopo le ordinanze del Comune di Bologna che istituiscono in città il limite di 30 km/h. «L'imposizione generalizzata di limiti di velocità eccessivamente ridotti - si legge - potrebbe causare intralcio alla circolazione e risultare pregiudizievole sotto il profilo ambientale, nonché dell’ordinata regolazione del traffico, creando ingorghi e code stradali».

"La regolare circolazione stradale deve essere operata in maniera capillare"

«La regolazione della circolazione stradale deve essere operata in maniera capillare, in ragione delle precipue caratteristiche di ciascuna strada o tratto di strada». Così specifica ulteriormente il ministero dei Trasporti. «La ponderazione dei limiti di velocità - si legge nella direttiva - deve essere valutata non solo rispetto all’innalzamento del limite massimo di velocità da 50km/h a 70km/h, ma anche rispetto all’introduzione di limiti massimi inferiori a 50 km/h». Nella direttiva il Mit elenca «le principali condizioni per abbassare il limite di 50 km/h": assenza di marciapiedi e movimento pedonale intenso; anormali restringimenti delle sezioni stradali; pendenze elevate; andamenti planimetrici tortuosi tipici di nuclei storici e vecchi centri abitati; frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi di gioco e simili; pavimentazioni sdrucciolevoli o curve in vario modo pericolose (ad esempio durante la cattiva stagione o in condizioni metereologiche avverse). «Nell’eventuale perimetro che circoscrive tutte le zone a velocità limitata contigue deve essere mantenuta una rete di strade con limite a 50 km/h tale da garantire i collegamenti tra punti estremi di detto perimetro», specifica la direttiva.

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