
C'è stato un abbraccio in udienza tra il ragazzo di 16 anni che, lo scorso 29 maggio, ha accoltellato in aula, durante la lezione, la sua insegnante nell’istituto Emilio Alessandrini ad Abbiategrasso (Milano) e la stessa docente, che dopo l’aggressione era stata sottoposta a una lunga e delicata operazione di chirurgia plastica.
L’incontro tra il giovane imputato e la professoressa Elisabetta Condò, 51 anni, parte civile, è avvenuto lo scorso 16 gennaio davanti al Tribunale per i minorenni di Milano. Dell’udienza e di quell'abbraccio tra i due si è saputo solo oggi.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, dopo l’appuntamento davanti al giudice per l’inizio del processo, il ragazzo è passato dal carcere minorile, ovvero l’istituto Beccaria di Milano, ai domiciliari, dopo circa 7 mesi, su decisione del Tribunale e su istanza della difesa.
Dopo l’aggressione alla docente colpita più volte alle spalle, con un coltello che il 16enne aveva nascosto nello zaino, e dopo l’arresto eseguito dai carabinieri, lo studente, accusato di tentato omicidio aggravato, era stato ricoverato nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale San Paolo di Milano.
Prima di passare in carcere su decisione del gip dei minori. Nell’interrogatorio il 16enne, che aveva ricevuto sei note dall’inizio dell’anno, aveva ammesso le sue «responsabilità», non riuscendo, però, a fornire una giustificazione per il gesto compiuto.
La prossima udienza del processo è fissata per aprile e il Tribunale dovrà valutare probabilmente una richiesta di "messa alla prova", ossia la possibilità che il minorenne, che già è entrato in un percorso di rieducazione, segua un progetto educativo predisposto dai servizi sociali.
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