
I carabinieri del nucleo investigativo di Novara hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Stefano Emilio Garini, 62 anni, per i reati di omicidio doloso, distruzione e soppressione di cadavere, truffa aggravata, autoriciclaggio e falsità ideologica.
L’uomo, residente a Milano, è accusato di avere ucciso la madre Liliana Agnani, classe 1933, il 18 maggio 2022 nei boschi del Ticino, a San Martino di Trecate (Novara) e seppellito poi il corpo. Il ritrovamento di alcune ossa nell’ottobre del 2022 aveva fatto scattare le indagini e dall’inizio della vicenda l’uomo era indagato per la scomparsa dell’anziana. Aveva continuato a percepire la pensione e l’assegno di invalidità della mamma.
La svolta per capire chi fosse la vittima, i cui resti erano nel bosco, in località Boscomarino nell’area del Parco del Ticino, poco distante dal ponte sul fiume che collega il Piemonte alla Lombardia, era venuta dal rinvenimento di una protesi in perfetto stato di conservazione fissata tra due vertebre, su cui risultavano ben evidenti sia il marchio di fabbrica sia il numero di matricola.
Interpellati tutti i pazienti ancora in vita, nel giugno del 2023 i carabinieri erano arrivati, a Liliana Agnani, nata a Rovigo e residente a Milano. Il figlio, Stefano Emilio Garini, era stato contattato per telefono dal medico di base, su indicazione degli investigatori, per poterla visitare.
L’uomo aveva risposto in maniera elusiva circa il buono stato di salute della madre e l'impossibilità di organizzare un appuntamento, poiché si sarebbe trovata in Veneto, a Rovigo, da un fratello che, da accertamenti successivi, risultava deceduto anni prima. A seguito di alcuni referti medici acquisiti all’ospedale San Paolo di Milano, ultimo luogo di ricovero della donna, era arrivata la certezza che le ossa ritrovate erano di Agnani.
Era emerso inoltre che nell’abitazione dell’anziana deceduta vi abitasse una figlia di Garini la quale era, unica ad avere la residenza con la nonna, a Milano, e sentita dai carabinieri, aveva risposto che la nonna era deceduta, così le aveva detto il padre, ma non era in grado di riferire sulle modalità del decesso e sullo svolgimento del funerale, tranne per il fatto che la salma fosse stata cremata. Dalle indagini era emerso inoltre che l’indagato, formalmente operatore immobiliare, non avendo un lavoro stabile, integrava il suo reddito con la pensione della madre, percepita indebitamente dall’Inps, insieme al sostegno che il Comune di Milano elargiva alle persone inabili bisognose.
Il 18 maggio 2022, secondo gli inquirenti, Stefano Garini si era recato recava in orario notturno con l’anziana madre ancora in vita, a Trecate località Boscomarino, e qui secondo l’ipotesi di accusa avrebbe ucciso la donna e soppresso il cadavere. Il delitto commesso sarebbe stato premeditato dall’uomo, il quale si era recato qualche giorno prima a Trecate, con la madre certamente ancora in vita, per verificare il luogo dove poter eventualmente commettere il delitto.
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