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Sparatoria a Frosinone, da un video spunta una nuova ricostruzione: l'omicida si è consegnato

C'è una nuova ricostruzione che ribalta completamente lo scenario della sparatoria mortale avvenuta ieri sera intorno alle 19.30 nello Shake Bar di Frosinone tra due gruppi di albanesi e costata la vita a un 27enne. A fornirla è stato l’esame delle immagini registrate dalla telecamere interne al locale e le ammissioni fatte dal 23enne arrestato nella notte dalla polizia con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio.

Ai poliziotti del questore Domenico Condello, il 23enne ha raccontato che lui si trovava al bar con alcuni amici e che poco prima delle 19.30 è arrivato un gruppo di quattro connazionali con i quali si è subito accesa una discussione. Ad estrarre la pistola e a fare fuoco uccidendo non è stato quindi un componente del commando arrivato nel bar, ma uno del gruppo che già si trovava al suo interno.

Una versione che avrebbe trovato pieno riscontro dall’esame delle immagini. La vittima di 27 anni e gli altri feriti, di cui uno in gravissime condizioni all’Umberto I e uno al San Camillo, sono i componenti del gruppo arrivato nello Shake. Agli agenti, il 23enne ha detto che la pistola non era la sua ma di uno del gruppo entrato nel locale ed al quale lui sarebbe riuscito a strappare di mano l’arma. Ma è una versione alla quale la polizia non crede e sulla quale sono in corso approfondimenti.

La procura di Frosinone e la questura ricostruisco, quindi, la dinamica della sparatoria avvenuta nella serata di ieri in via Aldo Moro a Frosinone e a seguito della quale ha perso la vita Kasem Kasim, un 27enne albanese.

"Nella serata di ieri alle ore 19:20 circa, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra mobile della questura di Frosinone - viene spiegato - è intervenuto nel cuore del centro cittadino, presso un noto locale della zona dove, poco prima, era stata segnalata l’esplosione di colpi di arma da fuoco con persone ferite. Sul posto, è stata constatata la presenza di un uomo gravemente ferito, deceduto poco dopo, risultato essere un cittadino albanese di anni 27, ed altri tre connazionali, anch’essi raggiunti da colpi di arma da fuoco; per tutti si è reso necessario l’intervento del personale sanitario. Nella circostanza, i poliziotti della Squadra Mobile, presa visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e della città, hanno appurato che i tre feriti e il deceduto erano giunti al locale a piedi, dopo aver parcheggiato i veicoli in loro uso nelle vicinanze del bar. Come ricostruito dagli investigatori, i quattro si sono avvicinati a un tavolo dove erano già seduti altri connazionali, uno dei quali, per ragioni al vaglio degli operatori intervenuti, ha estratto un’arma da fuoco ed esploso diversi colpi verso i componenti del gruppo appena giunto.

A seguito di attività di indagine, della visione dei sistemi di videosorveglianza, dell’acquisizione di informazioni e di materiale repertato dagli specialisti del Gabinetto provinciale Polizia Scientifica di Frosinone e del Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di Roma, si è giunti alla identificazione del presunto autore del delitto (Mikea Zaka, ndr).

I poliziotti della Squadra mobile, quindi, si sono posti alla ricerca dell’uomo il quale, sentendosi accerchiato, si è presentato negli Uffici della questura accompagnato dal legale di fiducia ed è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia da parte del pm di turno. Al termine, l’uomo, dell’età di ventitrè anni, è stato tratto in arresto con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio e quindi condotto nel carcere di Frosinone».

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