
Insultato, minacciato di morte, aggredito in classe e ferito a una mano da uno studente di 17 anni che non ha gradito di essere rimproverato per avere interrotto la lezione. È successo a Lodovico Antonio Piccolo, professore 66enne dell’Istituto nautico Mario Paglietti di Porto Torres, nel nord Sardegna.
L’insegnante stava tenendo la sua lezione di Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica quando il 17enne, che frequenta un’altra classe, si è avvicinato all’aula infastidendo il docente.
Il professore lo ha allontanato ed è andato nella classe del ragazzo per lamentarsi con l’insegnante di turno del comportamento dello studente. Il giovane si è fatto ancora più aggressivo, ha schiacciato la mano del docente nello stipite della porta, più volte, insultandolo e minacciandolo. Come in passato aveva fatto in diverse occasioni: insulti e minacce di morte.
Il professore, che è dovuto ricorrere al Pronto soccorso dove gli sono stati assegnati diversi giorni di cure per i traumi e i tagli profondi riportati alle dita, ha denunciato il fatto ai carabinieri della Compagnia di Porto Torres.
I militari hanno identificato lo studente e stanno procedendo con gli accertamenti del caso prima di trasmettere gli atti alla Procura dei minorenni. «Sono scioccato, non meritavo questo. A scuola ho ottimi rapporti con tutti, ragazzi e colleghi. Ho male alla mano. Non posso guidare l’auto, sto male», ha dichiarato il docente al quotidiano L’Unione Sarda. Un’indagine interna è stata avviata anche dall’Istituto scolastico per eventuali provvedimenti disciplinari da assumere a carico del ragazzo.
«Siamo profondamente rammaricati per il gravissimo e increscioso episodio ai danni del docente. La scuola si è attivata prontamente e promuoverà tutte le azioni previste dalla norma per la tutela del professore», ha commentato il il preside Daniele Taras.
«Saranno celermente avviate tutte le azioni con psicologo, educatori e pedagogisti che collaborano da diversi anni in progetti strutturati con il nostro istituto. Attiveremo, inoltre, dei percorsi anche con i servizi sociali per affrontare i problemi di disagio giovanile sempre più presenti nella nostra cittadina».
Sull'episodio è intervenuta la Garante regionale per l'infanzia e l’adolescenza, Carla Puligheddu: «Il grave episodio è l’ennesimo campanello d’allarme della fragilità di un sistema scolastico privo di strumenti efficaci a prevenire e cogliere i segnali di disagio degli adolescenti».
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