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Il femminicidio di Senago. Le chat tra Giulia e Impagnatiello: "Non mi fiderò mai di te, Thiago lo vedrai col binocolo"

Commentando in aula le chat tra Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello nelle settimane antecedenti all’omicidio, il comandante dei carabinieri Gianluca Bellotti ha sottolineato oggi in udienza che «Giulia era stanca, era arrabbiata. Voleva troncare la relazione». I messaggi sono stati mostrati nell’aula del palazzo di Giustizia di Milano, dove è in corso davanti alla Corte d’Assise il processo a carico dell’ex barman. Soltanto due giorni prima del delitto, la 29enne, incinta al settimo mese, scriveva al compagno che non aveva più intenzione di «combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te - gli diceva - e non ne avrò mai». E ancora, «Saluta Thiago, lo vedrai col binocolo». I messaggi successivi al 27 maggio -, giorno dell’omicidio avvenuto nell’abitazione di Senago, in provincia di Milano -, sarebbero stati inviati dal 30enne nel tentativo di simulare un allontanamento volontario della fidanzata.

Il papà di Giulia: "Deve marcire in galera"

«Con il sorriso e la bontà d’animo hai illuminato la vita di chi ti era vicino. Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori, la tua luce continuerà a brillare nel cielo e il vento ci porterà il tuo profumo. Giulia, chiederemo giustizia per voi senza mai arrenderci. Il vostro assassino deve marcire in galera».

Così Franco Tramontano, il papà di Giulia, in una storia su Instagram nel giorno della nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato di avere ucciso la fidanzata incinta di sette mesi con 37 coltellate. «Lo grideremo ogni giorno - scrive sui social la mamma Loredana Femiano -, giustizia».

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