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Scontri a Roma alla Sapienza, torna libera la ragazza arrestata ieri. Studenti in sciopero della fame e incatenati

Torna libera la ragazza di 28 anni arrestata ieri nel corso degli scontri avvenuti alla Sapienza, a Roma. Lo ha deciso il giudice per direttissime che ha convalidato l'arresto non disponendo misure cautelari. Nei suoi confronti l'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il processo ci sarà il 22 maggio: in aula ha respinto ogni addebito. E' invece ancora in corso l'udienza per l'altro arrestato, un giovane di origini libiche a cui è contestato il danneggiamento. I collettivi degli studenti si sono dati appuntamento in presidio al Tribunale di Roma per manifestare contro l'arresto di due ragazzi.

Intanto prosegue la protesta alla Sapienza. Si sono incatenati e sono in sciopero della fame da oggi le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all'interno dell'università La Sapienza. "Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c'è più tempo - si legge in un appello scritto dagli studenti - Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d'Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento".

"Saremo in sciopero della fame fino a quando la rettrice Antonella Polimeni non ascolterà le nostre richieste". A dirlo all'ANSA è Francesca di Cambiare Rotta. La studentessa è incatenata davanti al rettorato della Sapienza insieme a Leonardo della stessa organizzazione. "Continuiamo a chiedere lo stop agli accordi. E forse a questo punto la mossa giusta sarebbe anche dimettersi - aggiunge - i docenti ieri hanno presentato delle criticità e non ha dato ascolto a quello che è stato detto". Per Francesca si tratta di un "problema di democrazia interna". "Per noi appare logico che lei si dimetta perché non rappresenta le volontà della comunità studentesca", conclude.

"Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere", è stato ieri in serata il commento della premier Giorgia Meloni. "La violenza non è, e mai sarà, espressione di libertà", ha aggiunto il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

"Riteniamo questi arresti una iniziativa gravissima e siamo qui per ribadire solidarietà ai nostri amici - afferma Giulio di Potere al Popolo - perché quanto avvenuto ieri è inaccettabile. Ieri chiedevamo lo stop immediato degli accordi Italia-Israele ma nessuna risposta è arrivata dall'università. Gli scontri sono stati violenti ed immotivati, noi ci stavamo muovendo in maniera pacifica ma oramai in questo paese c'è un clima di repressione".

Fsp Polizia di Stato: 'Imporre distanza ai manifestanti'

"L'ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell'ordine ieri alla Sapienza non ammette alcun tipo di polemica o dibattito: non c'è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere. Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati.

Vogliamo una legge che imponga una distanza minima fra i manifestanti e gli operatori in servizio d'ordine". La richiesta arriva da Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato. "Non è più possibile rimanere a guardare questi scempi continui contro i colleghi che fanno ordine pubblico - incalza Mazzetti -. E' ora di prendere seri provvedimenti. Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere. Ci aspettiamo punizioni più certe e severe per chi li aggredisce, e chiediamo a gran voce che si codifichi l'obbligo di mantenere la distanza dagli appartenenti alle Forze dell'ordine".

Gasparri: 'Non ci faremo intimidire da questi teppisti'

"É assurdo che alcuni gruppetti estremisti dell'università La Sapienza hanno aggredito le Forze di Polizia, danneggiando a pugni le auto della vigilanza fino ad arrivare a tentare di assaltare il Commissariato. Siamo alla follia e mi auguro che saranno prese serie ed adeguate iniziative nei confronti di questi forsennati intenti a difendere ideologie in assoluta contrapposizione con i nostri principi ed i nostri valori costituzionali. Un conto é manifestare per le proprie idee, un conto è inneggiare ad Hamas e aggredire il popolo in divisa impegnato costantemente nella difesa e nella sicurezza del nostro Paese. Bene ha fatto la rettrice dell'università La Sapienza Polimeni, alla quale esprimo tutta la mia solidarietà, a non accogliere le loro richieste. Non ci faremo intimidire da questi teppisti. Non l'avranno mai vinta. Noi stiamo dalla parte di Israele e della democrazia". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

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