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Un altro caso di censura: la scrittrice Jennifer Guerra "oscurata dalla Rai come Scurati"

Sono stata trattata come Antonio Scurati": a dirlo è la scrittrice e giornalista Jennifer Guerra che - in un’intervista pubblicata da BresciaOggi, L’Arena e Gazzetta di Mantova - afferma che anche lei era stata invitata a partecipare alla trasmissione "Quante Storie" ma poi il suo intervento nel programma di Serena Bortone è saltato.

«La mia partecipazione era data per certa», ricorda la 29enne scrittrice bresciana che si occupa di tematiche femministe, spiegando di aver avuto «una telefonata con un’autrice» il giorno precedente la messa in onda: «Visto che il tema della puntata erano i diritti delle donne, ho risposto alle domande dell’autrice (che non ricordo nel dettaglio) criticando le azioni del governo Meloni, in particolare sul tema aborto. Non c'era ancora stato l’emendamento del Pnrr, ma le avevo detto che Meloni stava legittimando gli antiabortisti e minando il diritto di aborto in maniera subdola».

«Finita la telefonata - prosegue Guerra nel suo racconto - in cui mi viene ripetuto ancora una volta che di lì a poco avrei saputo come collegarmi alla trasmissione, non ho più avuto notizie del programma fino alle 10 di sera. L’autrice mi scrisse un messaggio per dirmi che le dispiaceva ma che non c'era spazio in scaletta per il mio intervento. Ricordo bene che dissi subito a mio marito che sospettavo che il collegamento fosse saltato perché avevo criticato il governo. Dopo la questione Scurati sono ancora più convinta che i miei sospetti fossero fondati».

«Ovviamente - precisa - non ho mai pensato che la colpa fosse dell’autrice o di Serena Bortone, anzi, il suo comportamento dopo la censura di Scurati è stato davvero ammirevole». «Non pensavo mi sarei ritrovata a parlare di censura, ma adesso tutto mi fa pensare di averla subita», conclude.

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