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Classe in gita senza gli alunni con disturbi di apprendimento: polemica a Torino

Una gita come tante, nella vicina Milano. Ma non tutti gli alunni hanno potuto partecipare. Solo i più meritevoli e chi non aveva la media dell’8 è rimasto a scuola. È quanto accaduto a una classe, una terza, della secondaria Italo Calvino, facente parte dell’Istituto comprensorio Niccolò Tommaseo, del centro di Torino.

Una scelta non condivisa dal ministro Valditara per il quale «il merito non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti.

Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva». Gli studenti di 14 e 15 anni avevano partecipato, creando dei podcast, al progetto "Riconnessioni".

Come obiettivo anche quello di essere ospiti nella redazione di Radio24. Ma c'era un limite stabilito di 15 ragazzi, visto che la radio, sponsor dell’iniziativa, aveva chiesto un massimo di 45 studenti per tre scuole. Quelli della 'Calvinò sarebbero stati scelti secondo il criterio del merito, per decisione del consiglio di classe.

Qualche studente non è partito, tra cui chi ha dei disturbi nell’apprendimento e disabilità, rimanendo in classe, portando avanti attività del progetto. Alcuni genitori hanno così deciso di raccontare la storia a un quotidiano torinese mentre altri, ora, solidarizzano con i docenti e hanno chiesto un’assemblea per parlare di questa vicenda, visto che non condividono l'iniziativa di rivolgersi ai media.

Nell’occhio del ciclone intanto è finita, non solo la docente di lettere che coordina il progetto, ma anche la preside della Tommaseo, Lorenza Patriarca, molto conosciuta in città in quanto consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico.

La sua scuola ha un motto: «Tutti diversi, tutti speciali, tutti insieme». L'istituto comprensorio, elementare e medie, è considerato fiore all’occhiello tra quelli cittadini. «Da noi sono presenti 48 alunni con disabilità certificata - spiega Lorenza Patriarca - il numero degli alunni con Bes di diversa natura iscritti nelle nostre classi è di 4 volte superiore a quello degli altri istituti comprensivi a livello nazionale come risulta dalle statistiche del ministero».

«La docente di lettere coinvolge i ragazzi in un’infinità di iniziative e uscite didattiche lavorando per progetti, anche in soggiorni con pernottamenti plurimi fuori città. Il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza - sottolinea Patriarca - ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi».

Per quanto riguarda lo studente con disabilità, Patriarca afferma che «la docente di sostegno ha valutato con il consiglio di classe che la 'gità per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l’unica uscita in cui lui non è stato coinvolto».

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