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L'ex Juve e Cosenza Michele Padovano spiega la sua vicenda giudiziaria agli studenti: “Siate garantisti”

«Siate garantisti, sempre. Non puntate mai il dito contro nessuno, perché anche quando le cose sembrano scontate, non lo sono». Così Michele Padovano si è rivolto ai quasi 700 giovanissimi studenti che hanno affollato l'aula magna del Palazzo di giustizia di Torino per l’incontro 'Il rovescio del diritto', dedicato alle vittime degli errori giudiziari. L’ex calciatore della Juventus ha parlato del lungo processo per droga, nell’ambito del quale fu anche arrestato nel 2006, che si è concluso con la sua assoluzione dopo 17 anni. «Per tutto questo tempo - ha detto - ho vissuto con una spada di Damocle infilzata sul mio corpo e sulla mia testa. La mia famiglia ha passato le pene dell’inferno. Io oggi la posso raccontare. Ma ci sono altri che marciscono in galera da innocenti».
L’incontro è stato organizzato dalla Camera Penale del Piemonte Occidentale e dall’associazione 'Errori giudiziari.com'. Sono intervenuti anche Angelo Massaro, rimasto in carcere 21 anni prima di essere scagionato da un’accusa di omicidio, e Marco Sorbara, ex consigliere regionale della Valle d’Aosta imputato di concorso esterno in associazione mafiosa e assolto dopo 909 giorni di custodia cautelare.
«L'assoluzione - ha detto Padovano - è stata la più bella vittoria della mia vita spesso mi chiedono di paragonarla alla Champions League o a qualche altro trofeo, ma un paragone non si può fare: la libertà non ha prezzo». L’ex calciatore ha ricordato i suoi avvocati, Michele Galasso e Giacomo Francini, "che sono stati i miei angeli custodi», e poi l’ex compagno di squadra Gianluca Vialli: «Mi è sempre stato molto vicino. Mi manca terribilmente e non c'è giorno in cui non gli dedichi un pensiero. Le persone come lui non muoiono mai veramente. Le portiamo sempre dentro di noi».

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