Lunedì 25 Novembre 2024

Ponte, la “Stretto” chiede tempo. Il Comitato dei cittadini: «Opera irrealizzabile, bluff smascherato, il re è nudo»

Si allungano i tempi per l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto. La società Stretto di Messina ha chiesto al ministero dell’Ambiente una sospensione di 120 giorni per rispondere alle oltre 200 domande di chiarimento poste dalla commissione Via-Vas sul progetto dell’opera. Il Mase aveva presentato le sue osservazioni il mese scorso e la società avrebbe dovuto rispondere entro 30 giorni, quindi entro fine maggio, salvo una proroga, che ieri è stata chiesta. La documentazione sarà ora consegnata entro settembre prossimo. Per cui salta l’obiettivo di far partire i cantieri del Ponte entro l’estate, come aveva auspicato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Che però non rinuncia a un “rilancio”: «Il 2024 sarà l’anno del Ponte. Con senso di responsabilità, è stato ritenuto opportuno fare tutte le verifiche del caso - andando oltre i doveri previsti dalla legge - perché un’opera così rilevante a livello mondiale merita massima scrupolosità. È l’ennesima prova della serietà del progetto e delle intenzioni del governo. I lavori partiranno comunque nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Cipess» Un “rilancio”, appunto. Poiché proprio all’indomani della richiesta del Mase, Salvini aveva detto di «contare che entro i 30 giorni la società Stretto di Messina» desse «le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri, per arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024». La società Stretto di Messina, nell’ambito della procedura in corso di valutazione di impatto ambientale, di concerto con il contraente generale Eurolink, «ha» dunque «ritenuto opportuno di richiedere al Mase una sospensione di 120 giorni dei termini per la presentazione della documentazione integrativa richiesta che, con i nuovi termini temporali, sarà consegnata entro metà settembre 2024», ha spiegato in una nota la società. E dopo la richiesta della società di un tempo maggiore, le opposizioni attaccano. «È una brutta notizia per Salvini che sul Ponte ha incentrato la sua campagna elettorale nel Sud, ma una buona notizia per chi davvero ha a cuore il Mezzogiorno», afferma Sandro Ruotolo, candidato del Pd nella circoscrizione meridionale. Per il M5S Salvini è «peggio dell’ingegner Cane», il personaggio dell’attore Fabio De Luigi che tra una gag e l’altra ambiva a costruire il Ponte sullo Stretto. «Il ministro che doveva aprire i cantieri tra tre mesi oggi si scontra con le sue promesse farlocche», accusa il Movimento. Per il comitato “Invece del ponte-Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto”, il «grande bluff è stato smascherato, questo Ponte è irrealizzabile, il re è nudo, oggi (ieri, ndr) la SdM lo ha certificato», si afferma in una nota. Ma anche la Cgil scende in campo. «Il Ponte sullo Stretto è un tema importante per l’intero Paese ma il governo ne ha fatto una bandiera ideologica. Eppure le criticità sono tante», ha rilevato il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, durante gli attivi unitari che si sono svolti a Reggio Calabria con la Cgil Sicilia. «Non c’è il progetto definitivo – ha aggiunto – né quello esecutivo, quindi, non sappiamo esattamente di cosa parliamo. Il costo è molto alto e potrebbe avere un impatto ambientale molto oneroso, sia per i cittadini che per l’ambiente. Non dimentichiamo che gli espropri sarebbero tanti e che c’è l’urgenza di monitorarli per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata e per mantenere la legalità. Il rischio è che si radano al suolo Messina e Villa San Giovanni causando la disperazione dei cittadini. Gli esperti ci dicono poi che gli impatti negativi macroeconomici per il porto di Gioia Tauro potrebbero essere letali anche per la portualità dell’intero Paese». «Per noi – ha detto Sposato – è un’opera inutile. Abbiamo situazioni storiche da definire sotto il piano infrastrutturale per la messa in sicurezza della mobilità e dei cittadini che da tempo sollecitiamo attraverso la Vertenza Calabria. Dall’alta velocità, derubricata dall’agenda del governo nonostante ci siano i fondi del Pnrr, al completamento della Salerno-Reggio e della Statale 106 che continua a mietere vittime e che andrebbe finanziata tutta e non solo in parte». «Il Mezzogiorno – ha aggiunto Pino Gesmundo, segretario nazionale Cgil – non ha bisogno di interventi spot, ma di opere strategiche unendo agli investimenti infrastrutturali quelli produttivi». La Cgil avvierà azioni congiunte con la società civile e le amministrazioni locali e prenderà parte alla manifestazione contro il ponte del 18 maggio a Villa San Giovanni. In Sicilia, una bacchettata al governatore Schifani la infligge Angelo Bonelli (Avs): «Si è fatto scippare risorse del Fondo di sviluppo e coesione».  

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