«Vorrei sapere se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato per quanto tempo continuerebbe a fare il magistrato». Lo ha affermato il segretario leghista Matteo Salvini rispondendo a chi gli chiedeva delle richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni nei confronti di Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione. «Se condannato in via definitiva per carità di Dio», Toti si dovrebbe dimettere, ha continuato, «ma non basta una indagine per far dimettere qualcuno».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il ministro Musumeci: «Da 30 anni la magistratura avanza in spazi non suoi, se avanza la magistratura arretra la politica, che ha perso autorevolezza delegando alla magistratura compiti propri politica. O recuperiamo l’orgoglio dell’esercizio della politica, o ricordiamo che è la politica che fa leggi o la magistratura avanza su un terreno non suo. Se uno degli ordinamenti arretra, l’equilibrio su cui si regge la democrazia non regge». «C'è tanta classe dirigente pulita - ha detto Musumeci -. Per eliminare la mela marcia non dobbiamo aspettare la procura, ma dobbiamo avere il coraggio di isolarla. Così vale per la magistratura: maggior parte della magistratura deve neutralizzare quella parte che deve vendicare chissà cosa. La magistratura nella sua maggioranza è fatta da persone equilibrate, c'è una minoranza rimasta comunista anche quando fa il magistrato. Si alimenta alla fonte del rancore nei confronti di chi di sinistra non è. Ed è la stessa magistratura che deve trovare anticorpi per riequilibrarsi. Tornare al finanziamemto pubblico ai partiti? I finanziamenti sono leciti se rispettano le leggi».
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