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Il dramma dei docenti triennalisti penalizzati dal Mim: “Sacrifici di anni spazzati via con un colpo di Decreto”

Da giorni la casella di posta elettronica di Gazzetta del Sud è invasa da mail relative all'aggiornamento delle Gps e alle abilitazioni per l'insegnamento. Dopo le determinazioni del Mim, infatti, si starebbe andando incontro a una doppia discriminazione sul pianeta scuola: i docenti triennalisti che, non potendo abilitarsi su materia (i famosi 30 cfu), rischiano di essere scavalcati da colleghi che, invece, avendo l'abilitazione sul Sostegno e quindi potendo frequentare il corso con i crediti, potranno aggiornare la graduatoria aggiungendo una mole di punti pari a tre anni di insegnamento; i docenti che hanno iniziato in ritardo il percorso dei 30 cfu e che non faranno in tempo ad inserire il nuovo punteggio perché questi andrebbe necessariamente completato entro il 10 giugno (data di chiusura delle Gps). Ecco alcune delle decine di mail ricevute in questi giorni

Riceviamo e pubblichiamo

Spettabile redazione, mi chiamo Francesca Barcellona, ho 37 anni, e sono una docente precaria della scuola italiana, triennalista, ho cioè maturato più di tre anni di servizio. Per l'esattezza, insegno da 5 anni, (3 anni di servizio a Milano tra Corvetto e Barona, altri 2 anni a Palermo). Mamma di due bimbi con un mutuo per acquisto casa e fortunatamente un compagno con un lavoro più stabile del mio. Per 5 anni ho "cresciuto", educato ed ho trasmesso le mie conoscenze ed il mio sapere, ma soprattutto la mia passione, all'incirca a 375 alunni. Per cinque anni ho svolto questo lavoro con dedizione, serietà ed orgoglio. E tutta la mia vita ruotava intorno a quella professione ed ai miei "ragazzi". Il mio problema? A settembre non avrò più un lavoro. Perché? Per quale motivo? Perché lo Stato italiano ha pensato bene di non dare pari opportunità a tutti i suoi dipendenti. Come si è arrivati a questo? Attraverso un sistema ingiusto e assurdo. Il Ministero della Pubblica Istruzione ci chiede di abilitarci sulla nostra materia di insegnamento. Dal 2014, però, non escono percorsi abilitanti su materia. Ma, finalmente, nel 2024, dopo anni in cui tutto viene dunque messo in stand-by e non ci viene di conseguenza data la possibilità di abilitarci su quella materia che insegniamo da "sempre", sembra esserci una speranza per noi docenti precari: verranno attivati i percorsi per l'abilitazione. Percorsi che sarebbero dovuti partire indistintamente per tutti i docenti, e tutti contemporaneamente.

Invece no, non è accaduto questo, anzi! Si è andati incontro a qualcosa che ha solo ed ulteriormente peggiorato la situazione di noi precari storici e che ci ha catapultati dentro un incubo senza fine. Perché sono stati utilizzati due pesi e due misure e quei percorsi per noi non sono mai iniziati. Sono stati attivati e sono di fatto iniziati solo per chi ha già un'abilitazione o è specializzato sul sostegno. E per chi come noi insegna da anni? Per noi precari? Il nulla. Nel frattempo sono state riaperte le GPS, ovvero l'aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze, che ha validità due anni e prevede due fasce, la prima per i docenti con abilitazione su materia, la seconda per docenti non abilitati. Le conseguenze: chi ha avuto da parte del MIM la possibilità di accedere ai percorsi abilitanti si iscriverà in prima fascia; chi non l'ha avuta, quindi tutti noi docenti triennalisti, circa 250000 in tutta Italia, sarà obbligato a rimanere in seconda fascia e verrà quindi scavalcato in massa da migliaia di colleghi. Epilogo: rimanere disoccupati.

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Spettabile redazione, mi chiamo Lucia Pagliaro, ho 32 anni, e sono una docente precaria della scuola italiana, triennalista, ho cioè maturato più di tre anni di servizio. Per l'esattezza, insegno da 5 anni, ho lasciato il mio porto sicuro, la mia famiglia, nel lontano Ottobre 2019. A quella chiamata improvvisa, ricordo che risposi con entusiasmo ma anche tanta paura. Da Maddaloni, in provincia di Caserta, ero consapevole di dovermi trasferire a Modena e tutto così all'improvviso, come ben saprà è questa la vita di noi precari, sempre con la valigia pronta per raggiungere chissà quale posto. Mi sono armata di tanto sacrificio, non è stato facile lasciare tutto così e partire di punto in bianco, a tantissimi km da casa. Ho vissuto anni duri, nel pieno della pandemia da SOLA. Mi sono ammalata di Covid e ahimè anche in quest'occasione ero SOLA. Mi facevo forza, mi ripetevo che nonostante le condizioni precarie in cui riversavo, prima o poi sarebbe arrivata la luce in fondo al tunnel. Purtroppo ad oggi questa luce ancora non si è palesata, anzi questo tunnel è sempre più buio. Da Modena a Firenze, da Firenze ad Empoli, da Empoli a Vinci...potrei continuare ancora. Ma a settembre non avrò più un lavoro. Perché? Chi ha avuto da parte del MIM la possibilità di accedere ai percorsi abilitanti si iscriverà in prima fascia; chi non l'ha avuta, quindi tutti noi docenti triennalisti, circa 250000 in tutta Italia, sarà obbligato a rimanere in seconda fascia e verrà quindi scavalcato in massa da migliaia di colleghi.

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