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Tra "Bella ciao" e "fuori i fascisti", cori nell'aula della Camera. Lavori sospesi

Ieri una sorta di ring, oggi qualcosa di simile ai cori da stadio. Il clima nell’Aula della Camera è incandescente e le tensioni non sembrano prossime a smorzarsi. Dopo una maratona oratoria delle opposizioni per chiedere la modifica (da "disordini" a "aggressioni") del processo verbale relativo alla seduta di ieri dell’Aula, la maggioranza ha respinto per 42 voti di differenza la proposta delle forze di minoranza. Per tutta la seduta i deputati delle opposizioni hanno condannato quella che hanno definito come «una aggressione squadrista», così come il gesto della Decima Mas fatto sempre ieri in Aula da un deputato leghista.

Ed ecco che si ripropone il "cortocircuito": la maggioranza non accoglie la richiesta delle opposizioni di posticipare il prosieguo dell’esame del ddl Autonomia a dopo l’Ufficio di presidenza, anticipato alle 13 per valutare le eventuali sanzioni da assumere nei confronti dei protagonisti della rissa scoppiata ieri. E il pentastellato Ricciardi cita in Aula le parole del vicesegretario leghista Crippa ("gesto X Mas? Peggio Bella Ciao"). Il dado è tratto: scoppia la bagarre e le opposizioni intonano nuovamente le strofe di "Bella ciao" ma anche cori al grido di «Fuori i fascisti dal Parlamento». Aula sospesa.

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