Pier Giorgio Frassati "sarà presto santo". Lo ha annunciato Papa Francesco in una udienza con il Circolo San Pietro. «A Torino andava nelle case dei poveri a portare aiuto. Pier Giorgio - ha ricordato il Pontefice - era di famiglia benestante, alta borghesia, ma non è cresciuto nella bambagia, non si è perso nella bella vita, perché in lui c'era la linfa dello Spirito Santo, c'era l’amore per Gesù e per i fratelli». Sale dunque agli onori degli altari, dopo Carlo Acutis, un altro giovane.
Frassati morì ad appena 24 anni. La sua canonizzazione dovrebbe essere celebrata nel 2025, durante il Giubileo, ed è verosimile che la data sia a ridosso dell’incontro dei giovani a fine luglio del prossimo anno. Pier Giorgio Frassati nacque a Torino nel 1901.
Era figlio di Alfredo Frassati, storico fondatore e poi direttore de La Stampa di Torino, e della pittrice Adelaide Ametis. Si impegnò sin da ragazzo nel laicato attivo, e in particolare nell’Azione Cattolica e nella Fuci, la Federazione degli universitari cattolici, crescendo nella fede cristiana e nel desiderio del servizio ai più poveri. È considerato uno dei "santi sociali" torinesi, come don Giovanni Bosco e don Giuseppe Cottolengo.
Il suo impegno politico, nelle associazioni cattoliche e nel Partito Popolare, fu all’insegna dell’antifascismo, al pari del padre che si era dimesso da ambasciatore per la salita di Benito Mussolini al potere. Non aveva ricevuto dalla famiglia una particolare educazione religiosa ma ben presto capì che la fede cristiana, messa in pratica nell’aiuto ai più bisognosi, era la sua ragione di vita.
Praticò numerosi sport, come tutti i ragazzi della sua età, ma era soprattutto appassionato di montagna come dimostrano le fotografie in cui è ritratto in cima alle vette. Frassati è morto a causa di una poliomielite fulminante a soli 24 anni. Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato il 20 maggio del 1990.
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