Sabato 05 Ottobre 2024

Ammutinamento alla Maturità per protesta contro i voti bassi. Linda Conchetto: “Avrei preso almeno 90”

Hanno fatto scena muta all’esame orale della maturità, non perché non fossero preparate, ma per protesta contro la 'strage' di insufficienze assegnate dalla commissione nella traduzione di greco: 10 su 14 candidati. Una falcidia firmata da una commissaria esterna, proveniente dal liceo Franchetti di Mestre che loro, tre studentesse del classico Foscarini di Venezia, hanno ritenuto ingiusta. Forse anche perché, tutte e tre si erano presentate alla seconda prova scritta con una medie dell’8 nella lingua di Omero. C'è stato un prima, e un dopo. Nel senso che l’impavida 'vendicatrice' dei maturandi azzoppati è stata all’inizio Linda Conchetto, 18 anni, del Lido, una promessa dell’atletica leggera. E’ stata lei che, dopo aver saputo del 6.5 preso in greco, ha chiesto di vedere la versione e poi si è zittita davanti ai prof. Spiegando il suo gesto: "Ho deciso che non mi sottoporrò all’esame orale, non certo perché io ne abbia paura o perché non abbia studiato, ma perché non voglio accettare il vostro giudizio che non rispecchia il mio lavoro». A ruota l'hanno seguita altre due compagne di classe, loro sì con un giudizio sotto la sufficienza nel compito: un 3.5 e un 5. Così la simbolica protesta è diventata un piccolo ammutinamento. Che i commissari non hanno affatto gradito. Neppure il commissario interno di latino, che conoscendo il curriculum tutt'altro che deficitario, avrebbe teoricamente potuto spendersi in favore delle 'sua' alunne si è sbilanciato. Linda, Virginia Gonzales y Herrera e Lucrezia Novello hanno accettato le conseguenze dello sciopero bianco. Sanno che non avranno alcun voto dalla prova orale, ma non dovrebbero rischiare la bocciatura. Hanno già maturato oltre il 60, fra crediti di ammissione all’esame e voti degli altri scritti, e saranno comunque promosse. Il caso però resta. Non ci sono state reazioni o prese di posizione da parte della commissaria esterna e dei suoi colleghi. Il voto nella prova è collegiale, anche se, si sa, i prof interni possono sempre esercitare una moral suasion in difesa dei ragazzi cui hanno insegnato per 5 anni. Linda Cecchetto, un posto già prenotato alla Miami University in Ohio, per merito sportivi, puntava ad ottenere almeno un 90 alla maturità classica. Con il 6.5 della seconda prova, e senza la valutazione dell’esame orale, potrà puntare al massimo a qualche punto oltre 60. «Ho rifiutato l’esame perché, dopo il voto in greco che ritenevo ingiusto, mi sono sentita ferita nell’orgoglio di studentessa - spiega Linda - Mi è parso di non essere stata rispettata, né come persona né a livello di preparazione». La ragazza veneziana è una promessa dell’atletica nel mezzofondo: nel 2020 ha vinto il campionato italiano nei 1500 nella categoria cadetti; nel 2019 era arrivata seconda. La sua, chiarisce, non è stata solo una protesta personale bensì un atto di solidarietà con gli altri compagni finiti sotto la scure della commissaria di greco. Dopo le scena muta all’esame, lei e le due amiche sono state accolte dai compagni come piccole eroine. «Quando ho fatto presente la mia decisione - dice - la presidente di commissione ha osservato che 'le ingiustizie esistono, bisogna accettarle, perché fortificano'. Ho preferito non stare zitta, non volevo essere ipocrita, facendo un esame dopo un voto che non ritenevo corretto. Equivaleva a dire che andava tutto bene, che pur conscia di una ingiustizia me ne stavo zitta. Mi sono presa una responsabilità, accettando di pagarne le conseguenze». Alla pubblicazione dei quadri d’esame, Linda chiederà un accesso agli atti per prendere visione delle sue prove. «Solo dopo - conclude - valuterò eventualmente un ricorso».

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