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Violenza sessuale sui bimbi all'asilo, maestro di religione condannato a 6 anni e 8 mesi

È stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione, nel processo con rito abbreviato, un maestro di religione di 35 anni finito in carcere a fine marzo dello scorso anno per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi, tra i 4 e i 5 anni, in un asilo. Abusi, durante le attività a scuola, documentati anche grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale, che ha condotto le indagini coordinate dalla pm di Milano Rosaria Stagnaro. Lo ha deciso la gup Angela Minerva.

Indagini e arresto

Come emerso dagli accertamenti, che avevano portato all’ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenza Pasquinelli, la prima ad avere avuto sospetti su quell'insegnante era stata una maestra che, entrata nell’aula e subito dopo aver aperto la porta, aveva notato un gesto «inusuale», come l’ha definito, ossia il docente che allontanava in tutta fretta una bimba da sé. Poi, gli inquirenti hanno collocato le microcamere nell’aula e si è arrivati all’arresto. L’imputato nei mesi scorsi era passato dal carcere ai domiciliari in una comunità terapeutica e di recente è tornato in carcere, su decisione del gup, per alcune violazioni.

Altri capi d'accusa

Mentre una perizia, chiesta dalla difesa e disposta dal gip, aveva stabilito che l’imputato non ha alcun vizio di mente, l'ormai ex insegnante era finito indagato anche in un altro filone di inchiesta nel quale sono state raccolte segnalazioni e testimonianze di abusi su altri quaranta bambini nelle varie scuole in cui l’uomo ha insegnato in passato. Il gup ha anche condannato l’ex maestro a una provvisionale di 10mila euro per ciascun genitore delle vittime (80mila euro in tutto) e a un risarcimento da definire in sede civile, stabilendo poi nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici, il divieto di avvicinarsi a strutture e luoghi frequentati da minori e il divieto di svolgere lavori a contatto con minori. Per i due anni successivi all’espiazione della pena, il 35enne avrà anche l'obbligo di comunicare i propri spostamenti e la residenza. Le motivazioni della sentenza sono attese entro 60 giorni.

Richiesta di condanna

Il pm Rosaria Stagnaro, che ha condotto le indagini, aveva chiesto una condanna a 9 anni di reclusione. Gli avvocati di parte civile, i legali Ilaria Boiano, Teresa Manente, Rossella Benedetti e Virginia Dascanio hanno sottolineato la «gravità delle condotte e il principio generale dell’assoluta intangibilità dei bambini».

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